Film natalizio abbastanza atipico, lontano dalle luci colorate delle metropoli durante il periodo festivo, ambientato principalmente nella casa dei genitori durante queste feste che vengono vissute con un sapore agrodolce, la fotografia leggermente insatura trasmette bene questa sensazione, è un dramma familiare interessante, stilisticamente molto valido, che si distacca dalle tipiche melensità delle festività e crea un mix di dramma e umorismo che animano le vicende di questa allegra famigliola durante le feste.
Il plot principale riguarda la madre, che ha scoperto di avere un male curabile solo il trapianto di midollo osseo, stessa malattia che anni prima, come mostrato nella premessa, ha portato via il primogenito ancora bambino, la famiglia per questo si riunirà in via del tutto eccezionale, dati i rapporti incrinati tra diversi membri, facendo riemergere i contrasti e i fantasmi del passato, ma anche vecchi desideri sepolti, dando vita ad un film corale dallo stampo prettamente teatrale, farcito di dialoghi e una discreta costruzione dei rapporti umani, facendo un saltuario uso del flashback per introdurre meglio il background dei personaggi e mostrando l'evoluzione dei sentimenti nel corso dei pochi giorni di festività, ma è molto efficace il mood trasmesso dall'opera, in bilico tra la malinconia e la speranza, col padre anziano e la madre malata, senza la certezza di poterli rivedere il prossimo anno ma con allo stesso tempo la consolazione che Henri, figlio considerato la pecora nera della famiglia è risultato compatibile e ha la possibilità di salvare la madre col suo midollo, una sorta di redenzione dopo una vita piena di delusioni e contrasti, con diverse sottotrame che si intrecciano, dalla perdita della moglie venuta a mancare un mese dopo il matrimonio a quelli che riguardano i rapporti sessuali tra i due cognati.
Qualche lungaggine di troppo, il film ha proprio dei tempi da pièce teatrale con le sue due ore e mezza di durata, uno dei grossi pregi del film sono le ottime interpretazioni di un grande cast, dalla Deneuve, che non è mica una sorpresa, ad Amalric, anche lui all'ennesima grande interpretazione, la bella scoperta per me è stato Roussillon, nella parte del padre, parecchio anziano e con un velo di disillusione nei confronti della vita, un ruolo che sembra super partes rispetto ai contrasti che si vengono a creare tra i membri della famiglia ma che trasmette una grossa empatia e da quella sensazione di una maturità tale arrivata al punto di godersi le piccole gioie assieme ai familiari, ruolo tenerissimo.
Nel complesso è carino, non da strapparsi i capelli, ma è un discreto dramma familiare, sconsigliato a chi vuole il tipico film natalizio con le lucine e jingle bells.