caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

WOMAN OF THE HOUR regia di Anna Kendrick

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     5½ / 10  09/12/2024 12:52:10 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'esordio di Anna Kendrick dietro la macchina da presa è un film scialbetto, che narra a grandi linee gli omicidi di questo serial killer americano Rodney Alcala, ambientati nel corso degli anni settanta e la sua partecipazione al gioco televisivo "Woman of the hour", è un film dalla narrazione non lineare, che alterna varie linee temporali per narrare le orribili gesta dell'omicida, anche se si concentra prettamente sulla partecipazione al gioco televisivo, introducendo il personaggio di Sheryl, interpretata dalla stessa regista nel ruolo di un'attrice alle prime armi che non riesce ad affermarsi nel contesto hollywoodiano, mostrato come estremamente patriarcale, con le attrici che vengono scelte in base alla disponibilità a spogliarsi o meno davanti la telecamera, anche il format del programma nella sua ingenuità vuole restituire un trattamento superficiale della donna, con lo stesso conduttore che chiede alla protagonista di non sembrare troppo intelligente, non si sa mai qualche uomo possa sentirsi minacciato da una donna che pensa, sulla carta una bella trovata, nel pratico il film genera un manicheismo improduttivo, con tutti gli uomini dipinti come o dei perfetti idioti - presentatore, ma anche i primi due partecipanti, produttori cinematografici, ma anche il coinquilino di lei oppure le stesse forze dell'ordine, dalla guardia giurata che inganna la giovane donna, alla polizia che tende a sottovalutare le denunce, - o come dei veri e propri mostri, come appunto, legittimamente, il serial killer. insomma non c'è un uomo che si salvi.

Poi, per carità, secondo me nel complesso è un film anche ben diretto, capace di incutere tensione, grazie alla figura dell'assassino, prima tutto carino con le donne e poi che improvvisamente le aggredisce a sangue freddo, buona parte delle scene degli omicidi, riescono a suscitare una forte tensione, che probabilmente raggiunge il picco nella scena del parcheggio, con la protagonista inseguita da questo corpulento assassino, nella silenziosa città notturna, con i tacchi che accelerano sempre di più, molto angosciante, bella carrellata tra l'altro, con la macchina da presa che segue in campo lungo la protagonista e l'inseguitore.

Nel complesso però, non mi ha fatto impazzire.