Altro ottimo film di Sjostrom, autore grandioso dell'epoca del muto che ha regalato diverse perle del cinema svedese, oltre a questo "Il vento" e "Il carretto fantasma" sono delle opere di assoluto valore, in questo caso narra la storia di quest'uomo, uno scienziato amico del barone Regnard, che a modo suo sembra una sorta di mecenate che lo aiuta nelle sue ricerche scientifiche, fin quando un bel giorno il barone si prende tutto il merito delle nuove e rivoluzionarie scoperte del protagonista, oltre che scoprire che la moglie ha una relazione col barone, a questo punto l'uomo distrutto dal dolore e sentitosi tremendamente umiliato - terribile la scena davanti la commissione scientifica con tutti che si mettono a ridere dell'uomo -, va a lavorare al circo diventando un clown che prende continuamente schiaffi dagli altri generando ilarità nel pubblico che ride compiaciuto delle violenze e umiliazioni subite dal protagonista, tanto da diventare conosciuto come "He who gets slapped", semplicemente abbreviato in "He", una scelta particolarmente efficace a livello semantico che sembra annullare totalmente la personalità del carattere, rendendolo una sorta di nullità, un oggetto di scherno, arrivato a toccare il fondo nella vita e diventato utile solo come sfogo e consolazione per un pubblico che gode nel vedere qualcuno messo peggio di loro.
Nella seconda parte, quando lavora al circo da anni, He si innamorerà di una cavallerizza, che però è innamorata di un altro artista circense, ben più attraente e performante di He, anche se nel frattempo tornerà il barone, attratto dalla ragazza troverà l'approvazione del padre data la sua elevata disponibilità economica, lasciando l'ex moglie di He, arrivando ad un finale che prende una svolta da revenge movie ma anche risvolti estremamente drammatici per il protagonista che nell'ultimo sussulto di dignità riesce a farsi valere e sacrificarsi per rendere felice la donna di cui si è innamorato.
Nel complesso è un'opera dolorosa e toccante, capace di scendere nei punti più bassi della condizione umana fatta di umiliazioni e meschinità, mostrando la cattiveria di una società arrivista che guarda totalmente all'apparenza, privilegiando l'uomo facoltoso e denigrando le ultime ruote del carro, con alcune scene da colpo al cuore - quanto è terribile la scena in cui He si dichiara alla cavallerizza e lei si mette a ridere pensando sia una sua gag? Mostra quanto ha perso la sua credibilità anche in un momento così sentito, mi ha stravolto emotivamente -
Molto interessante stilisticamente, con numerose coreografie durante i numeri circensi e anche qualche scena vagamente surreale che Sjostrom eredita dalle sue pellicole simil-espressioniste, anche se tematicamente mi ha ricordato tantissimo le opere di Browning, tra "Freaks" e "The Unknown", con un Lon Chaney come al solito strepitoso ed estremamente calzante in questi ruoli in cui l'espressività diventa un fattore chiave.