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QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO regia di Lucio Fulci

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stratoZ     6½ / 10  09/11/2024 13:14:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Discreto horror di Fulci, terzo capitolo della trilogia della morte, a mio gusto personale il più debole dei tre, è comunque un film interessante dove il regista romano scatena tutta la sua vena gore, come nei precedenti d'altronde, riproponendo uno schema simile a "L'aldilà", con il luogo maledetto in cui sono successe cose atroci e via dicendo, ma presenta delle atmosfere più convenzionali, avvicinandosi magari più all'horror gotico molto più classico in Italia, con questa villa in cui è accaduto uno spaventoso omicidio-suicidio - tra l'altro in un incipit già cruentissimo con questo coltellaccio che trapassa il cranio della ragazza e le esce dalla bocca - da parte di un ricercatore che era sul luogo, così viene sostituito da questo collega che porta con se la moglie e il figlio.

Dopo una prima parte abbastanza statica, fatta di indizi sintomatici dell'orrore che si sta per scatenare, tra qualche visione con teste che rotolano nelle pozze di sangue, personaggi in bilico tra la realtà e l'immaginazione, inizia ad emergere prepotentemente la verità, con la storia di questo dottor Freudstein, scienziato pazzo che praticava macabri esperimenti sul corpo umano e che sembra aver trovato una formula per una sorta di immortalità, cibandosi delle parti del corpo di altri esseri umani. La cantina di questa casa, chiamata Oak Mansion diventerà teatro di efferatissimi orrori, con diversi momenti ad alto tasso di gore e una suspense che divora lo spettatore, Fulci è abile nell'imporre una regia virtuosa, fra power zoom, carrellate e soggettive del dottor Freudstein, inizialmente non mostrato che rincorre le sue vittime, con la camera a mano, creando una tensione altissima, da cuore in gola la scena in cui il bambino, figlio del protagonista, rimane temporaneamente bloccato nella cantina e non riesce ad aprire la porta, così come le sequenze finali in cui il mostro si rivela e trucida violentemente il resto dei personaggi, tra gole tagliate, sbudellamenti, cadaveri dilaniati e sbranati.

Ottima messa in scena, funziona bene l'ambientazione di questa casetta del nord america, avvolta dagli alberi spogli tipici del periodo tardo autunnale, desolata, e come suggerisce il titolo, accanto al cimitero, con degli interni vetusti, ed un macabro che si nasconde sotto la superficie, pecca forse di un po' di ritmo nella parte centrale, e si sente la mancanza di Frizzi alle musiche, che per carità, sono comunque un lavoro di discreta fattura ma non si avvicinano alle grandi colonne sonore dei due precedenti capitoli, nel complesso comunque è un horror interessante.