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IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE regia di Sofia Coppola

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stratoZ     6½ / 10  17/09/2024 12:30:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un buon esordio di Sofia Coppola, "The virgin suicides" è una pellicola di forte impatto emotivo che si occupa di fare un'analisi socioantropologica della società americana del dopoguerra, buona parte dei significati semantici del film derivano dal contesto che la regista applica, partendo dall'ambientazione nei sobborghi, arrivando alla contestualizzazione scolastica, finendo ovviamente con la critica a dei genitori da un lato bigotti, dall'altro assenti, il dualismo tra la madre iperprotettiva e il padre disinteressato sta alla base dei problemi delle cinque giovani.

La regista descrive la vicenda con delicatezza, concentrandosi sulla componente di azione e reazione, dilata i tempi, si concentra sugli sguardi, da il tempo di elaborare i traumi, fin dal primo suicidio che le giovani si trascineranno come un fardello in silenzio, arrivando al momento della svolta, le sequenze del ballo per intenderci, che visto dal punto di vista delle giovani potrebbe apparire anche come l'occasione della vita, considerata la palla di vetro in cui i genitori le hanno sempre tenute, il grave episodio di abbandono che avviene non è altro che la goccia che fa traboccare il vaso con l'inizio di una dittatura familiare che porterà inevitabilmente al dramma tagliando progressivamente i contatti col mondo esterno e rendendo la situazione insostenibile, il cast è di buon livello, sia gli adulti, tra cui un grande James Woods nella parte del padre, sia le interpretazioni di due astri nascenti come Hartnett e Kirsten Dunst.

A livello visivo la Coppola già mostra la sua estetica fatta di cromatismi delicati, tinte pop col sua amato blu notte, il rosastro-salmone usato saltuariamente e una componente crepuscolare nelle scene prettamente diurne, da menzione anche una bella colonna sonora con pezzi prettamente rock di metà anni 70's, musica che diventa anche semantica in quella scena spezzacuore che è quando la madre costringe Lux a bruciare tutti i suoi vinili.

In definitiva, è un buon film di critica al bigottismo medio borghese, che va a braccetto con altre opere del periodo quali possono essere quelle di Todd Solondz - in maniera stilisticamente molto distante - o lo stesso Donnie Darko, non è particolarmente originale ma ritengo la componente stilistica elevi l'opera.