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E LA VITA CONTINUA regia di Abbas Kiarostami

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stratoZ     9 / 10  09/08/2024 17:49:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Il mio preferito di Kiarostami, forse quello che è il suo film più semplice, o comunque che appartiene alla sua schiera di film semplici, è allo stesso tempo un'opera splendida che sprizza una vitalità travolgente, nel bel mezzo di un contesto estremamente drammatico come il disastroso terremoto del 90' che ha colpito l'Iran, Kiarostami porta il punto di vista di padre e figlio, provenienti da un'altra regione, che con la loro vecchia macchina decidono di andare a scoprire se il protagonista di "Dov'è la casa del mio amico?" è ancora vivo, dato che vive in quella regione, un pretesto quasi banale che però darà vita ad un viaggio estremamente significativo, che tramite ogni incontro scandaglia l'umore e la mentalità di una regione colpita dal sisma e dal dramma, con momenti estremamente toccanti ma anche con un'immensa carica speranzosa, e allora in questa strada di provincia tutta rotta, anche a causa della chiusura della strada principale dove si avventurano i protagonisti, verranno a contatto con la gente del luogo, tramite i dialoghi Kiarostami mostra una popolazione addolorata e rassegnata allo stesso tempo, ma che nel dramma ha già ricominciato a vivere, ogni persona ha in qualche modo qualcuno rimasto a perire sotto le macerie, c'è il ragazzino a cui ha dato un passaggio che ha perso il fratellino, c'è la signora che deve spostare mobili in casa, troppo pesanti per lei, che non può farsi aiutare dal marito perché è sotto le macerie, c'è l'uomo che ha perso tutta la famiglia, c'è chi si è salvato per caso perché è andato in un'altra casa a vedere una partita dei mondiali, ogni momento è trattato con estrema delicatezza, con la solita regia senza fronzoli di Kiarostami che alterna quei campi larghissimi della macchina - tra cui la metafora finale, in cui la macchina, malconcia e data per spacciata, continua la sua marcia in una salita ripidissima, così come i personaggi martoriati dal terremoto, nonostante tutto continuano la loro vita - a dei primi piani toccanti, in un'ambientazione rurale, tra diverse macerie e qualche casetta che è rimasta in piedi.

Alla fine, la cosa più toccante è la voglia di rinascita, come dice il titolo la vita continua, e il significato del film sta tutto in quel dialogo tra il protagonista e il ragazzo che sistema l'antenna per permettere a tutti di vedere la partita dei mondiali di calcio, che ha perso diversi membri della famiglia, ma ha realizzato che, pragmaticamente, è inutile stare a piangersi addosso, anche una cosa superficiale come una partita di calcio, in questo caso, può significare tutto, soprattutto la voglia di andare avanti e continuare a vivere.

Semplicemente splendido.