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LA BALLATA DI BUSTER SCRUGGS regia di Ethan Coen, Joel Coen

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stratoZ     6½ / 10  08/07/2024 12:39:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'ultimo Coen, almeno di quelli fatti assieme, è un discreto western ad episodi, che funge da raccolta antologica per il genere, ha sicuramente tanti pregi, a partire da una raffinata base tecnica, fino alla curatissima scenografia e un cast dai nomi altisonanti sparpagliato per i vari episodi, l'opera nel suo insieme sembra voler essere un ennesimo omaggio dei registi al genere, mostrando con stili e soggetti diversi una sorta di sfilata dei principali topos del vecchio west. Così tramite una cornice letteraria, ci introducono a diversi episodi, dalla natura abbastanza differente, si passa dai primi due episodi colmi di ironia, addirittura il primo, che poi dà il titolo a tutto il film sfocia spesso e volentieri anche nel musical, che possono rimandare allo spaghetti western, con una rappresentazione della morte e della violenza tendenzialmente caricaturale, così come può esserlo il personaggio di Buster Scruggs stesso, nel suo ruolo da pistolero - quasi - infallibile.

I successivi episodi sembrano invece proporre un ritorno al western classico, sia quello riguardante Neeson alle prese col suo fenomeno da baraccone, che quello con Tom Waits cercatore d'oro, entrambi mi hanno ricordato un po' quelle pellicole con tematiche di avarizia e introspezione dell'oscuro animo umano che potevano essere trattate da diverse opere di Anthony Mann, ma anche Daves - "The hanging tree" - o Huston - "The treasure of Sierra Madre" che probabilmente viene citato esplicitamente dell'episodio del cercatore d'oro - ben più seriose e lontane dall'ironia dei primi due episodi, così come aumenta esponenzialmente il realismo e la recitazione si fa più sentita e meno caricaturale.

Gli ultimi due, meno collocabili, sembrano omaggiare più il western fordiano, il primo riporta in voga lo scontro con gli indiani e la dura sopravvivenza in un west insidioso, che non agevola le condizioni di vita, il secondo dai toni inaspettatamente più gotici e macabri ha l'abilità di catalizzare l'attenzione in acuti dialoghi non uscendo mai dall'ambiente della carrozza.

Alla fine ne risulta un western dagli episodi molto eterogenei, che spazia tra ambientazioni, personaggi, stili, tematiche, non l'ho trovato particolarmente geniale ma ha dei buoni momenti, alternati da altri che sembrano un po' stagnare su se stessi, comunque anche grazie ad un'ottima tecnica risulta godibilissimo.