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IN VIAGGIO VERSO UN SOGNO regia di Tyler Nilson, Mike Schwartz

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stratoZ     6½ / 10  05/07/2024 12:35:05 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Un po' la classica commedia drammatica indipendente, quel tipo di film che nel bene o nel male riesce a smuovere qualcosa, trasmettere questo mood vitale e speranzoso, la tipica riflessione agrodolce sulla vita, sui sogni e sulle opportunità, anche se pecca un pochino di originalità, riproponendo lo schema di quello considerato diverso, questa volta il caso è quello di un ragazzo con la sindrome di down, che vuole evadere dalle strutture - non solo in senso fisico quanto anche in senso lato - coercitive che gli vengono imposte, il cui sogno è quello di iscriversi alla scuola di wrestling del suo idolo e un domani gareggiare in questo sport, è così che nella sua fuga incontra un altro soggetto con una serie di problemi anche se diametralmente opposti con cui stringerà un forte rapporto d'amicizia, buona parte del cuore del film riguarda questa fuga tra le paludi americane, braccati, si fa per dire, dalla volontaria che vuole riportare il protagonista alla casa di cura in cui conviveva forzatamente con gente anziana che non si reggeva in piedi, e dalla volontà dei due personaggi in fuga di vivere la vita a pieno, senza rimpianti e senza limiti, la tematica del sogno, inteso come grande speranza, diventa ricorrente per tutta la pellicola, per quanto sia irrealistico, il regista col suo stile delicato tra qualche momento sopra le righe e qualche altra scena drammatica, mischia bene i due elementi, creando una pellicola dal sapore agrodolce che alla fine mostra uno sguardo disilluso sulla vita ma che lascia la bella sensazione di aver provato a vivere per davvero, non è tanto il risultato, quanto l'esperienza acquisita il vero tesoro di quest'avventura che mischia il road movie, in realtà più boat movie, concedetemi questa licenza, con il buddy movie, grazie al forte rapporto fraterno che stringeranno i due in fuga, in uno stato probabilmente del sud degli Stati Uniti in queste paludi fangose che accompagnano una componente visiva grigiastra, particolarmente desaturata.

Carino, evocativo, vitale, e con un cast di tutto rispetto anche pieno di nomi altisonanti - c'è pure un piccolo ruolo di Bruce Dern, che è il compagno di stanza del protagonista all'ospizio -, ma alla fine non brilla per originalità.