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IL PIANETA DELLE SCIMMIE (1968) regia di Franklin J. Schaffner

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stratoZ     9 / 10  27/05/2024 14:29:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Capolavoro del cinema di fantascienza, giustamente un cult riconosciuto e celebrato fino ad oggi, uno di quei casi in cui la fantascienza si unisce efficacemente all'antropologia e alla filosofia, scatenando un flusso di coscienza nello spettatore, portandolo a riflettere sulle tematiche esistenziali, sul tempo, sulla specie umana, sul rapporto con gli esseri viventi, sul firmamento e la cagionevole natura dell'essere umano, un film che mette in dubbio la supremazia dell'uomo, un'opera senza tempo realizzata con degli ottimi mezzi tecnici, ma in realtà neanche così tanto ostentati, perché il soggetto e la splendida sceneggiatura funzionano così bene da renderlo un film che non ha bisogno di momenti pirotecnici, una fantascienza abbastanza inusuale che però colpisce diretta la coscienza dello spettatore, poi, se vogliamo divagare, i seguiti, i remake, reboot e tutto quello che volete, sono un flebile contorno, per quanto il nuovo reboot della saga sia assolutamente dignitoso, ma questo primo rimane quello più travolgente e rivoluzionario.

Degli astronauti dopo essere partiti in una missione ed essere stati ibernati per quasi duemila anni, precipitano su questo pianeta dove inizialmente sembra non esserci vita, lì pian piano esplorano il posto e scoprono che la vita in realtà c'è, ma non solo, in realtà la specie dominante sul pianeta sono le scimmie, gli umani invece sono ridotti ad essere degli animali e vengono esattamente trattati come gli animali, da lì la vicenda segue il personaggio di George, catturato come cavia, che cercherà di farsi riconoscere come un essere con dei diritti di fronte a questo sistema coercitivo che le scimmie hanno imbastito.

Il film, in realtà contenente un'azione limitata, è spesso ambientato tra i laboratori, le gabbie e le aule di tribunale dove avvengono le discussioni e vengono mostrati i pensieri dominanti della società che governa quel pianeta, George è tenuto in custodia come gli animali da laboratorio, in una gabbia, viene trattato come una bestia, soltanto i due scienziati che lo esamineranno gli daranno un'opportunità di mostrare che è capace di intendere e di volere, complice anche il fatto che inizialmente aveva perso la voce, il resto del film mostra una società molto simile a quella medievale - non casualmente dicono che le sacre scritture delle scimmie risalgono a 1200 anni prima, guarda un po' nel 1200 o giù di lì si era in pieno medioevo - con comunque rimandi alla società attuale, mettendo in evidenza l'estremo dogmatismo a cui sono soggette le istituzioni, con una religione che sembra rispecchiare il cristianesimo, con tanto di comandamenti, però con una scimmia da venerare, e la stessa istituzione giudiziaria che può ricordare la santa inquisizione che minaccia e ricatta continuamente chi è di una diversa opinione e vuole provare una teoria diversa da quelle delle scritture, dandogli appunto dell'eretico. Una buona seconda parte di film è fatta da questo tira e molla tra le scimmie più anziane, che si ergono a portatori di verità assoluta, innegabile, incontestabile e la coppia di scienziati che prova a dimostrare come effettivamente George non sia un loro esperimento quanto un vero umano pensante, fino ad una splendida parte finale in cui si iniziano a scoprire dei reperti nella zona proibita che sembrano appartenere a degli esseri umani evoluti, con il solito discorso che le istituzioni avevano anche proibito del tutto di visitare quelle zone, proprio per tenere lontano il mondo dalla verità, il finale, celebrissimo, è una ciliegina sulla torta devastante, oltre che per la narrazione in sé, stravolgendo buona parte degli eventi a cui lo spettatore aveva assistito, anche per il suo spostare la lancetta di giusto e sbagliato, facendo sorgere ulteriori dubbi allo spettatore su chi possa effettivamente avere ragione in un film che fino a quel momento sembrava manicheista e a senso unico, lasciandolo in preda alle domande, chiedendosi se effettivamente sia giusto nascondere questa verità a fin di bene, considerato la distruzione e le spiacevoli conseguenze del dominio dell'uomo sul pianeta.

Che altro dire, film strepitoso, personalmente tra i dieci film di fantascienza che preferisco lo metto tutta la vita, con una componente visiva e registica degna di nota, con le sue scenografie selvagge, da pianeta allo stato brado, con una direzione fantastica degli attori capaci di ottimizzare dei dialoghi serratissimi, ma sicuramente il grosso dell'opera lo fa una sceneggiatura strepitosa.