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RICORDATI DI ME regia di Gabriele Muccino

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Cagliostro     10 / 10  28/02/2003 03:28:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ricordati di me appare come una miscela di situazioni e personaggi stereotipati che sembrano essere usciti dai più banali luoghi comuni. Sembra, ho detto, perché non è affatto così. La storia in realtà è un groviglio di microstorie, ciascuna delle quali ha il proprio protagonista. queste storie sono così ben amalgamate fra loro dalla mano del regista da trasformarsi in una storia unitaria. Un errore sarebbe dire: sì questo è un film vero, le persone sono veramente così. Questa non è la prtesa del film. Le vicende che si susseguono, così come i personaggi che le vivono, sono possibili non necessariamente veri. tutti gli attori si sono dimostrati molto bravi. Bentivoglio mantiene in quasi tutto il film i propri occhi grigi con lo sguardo spento dall'amarezza dell'insuccesso e del lasciarsi vivere. Quegli occhi e quello sguardo, che più che a un quasi cinquantenne sembrerebbero appartenere a un ottantenne, in alcuni momenti si sveglianno con un guizzo di vita, accesi dai sogni ritrovati e dai desideri dimenticati, che li fa apparire gli occhi di un ventenne pieno di ambizione e di aspettative. Ineccepibile l'intrepretazione della Morante. Silvio Muccino, non grazie al colore degli occhi, ma grazie allo sguardo dell'eterno perdente riesce a somigliare così tanto a Bentivoglio da poter far credere di essere davvero suo figlio. Perfetta anche la romanoff. Enrico Silvestrin si è rivelato una piacevolissima sorpresa e devo ammettere che anche Tarricone, a me cordialmente antipatico, è perfettamente in parte. Carlo (bentivoglio) è un personaggio debole, che si è lasciato vivere dalla moglie, dai figli, dal capo ufficio. Giulia (morante) è lo stereotipo della frustrazione estrema e del più disperato egoismo: non si tratta di una donna che vuole vivere a modo suo, si tratta di una donna che pretende che gli altri vivanocome pare a lei. Unico personaggio positivo è Alessia (Bellucci) la sola persona che tratta Carlo come una persona e che, anziché drenargli altra vita, cerca di restituirgli i sogni che lui ha perduto. Muccino dirige con un occhio discreto che non esprime giudizi sui personaggi, ma che si limita a esporne le differenti identità. Tecnicamente una regia ancora più apprezzabile se si fa caso all'enormità del numero delle scene dell'azione rispetto a quelle contenute nella maggior parte di film di durata analoga. Il film è fluido e senza sbavature. Un film gelido anche se regala alcuni sorrisi. Ottima la colonna sonora. Nonostante alcune piccole forzature e qualche urlo di troppo, nel suo genere è un lavoro perfetto. E' un film che mantiene tutte le promesse che fa.