pier(pa) 5½ / 10 03/05/2009 13:45:09 » Rispondi Opera piuttosto mediocre di Hoblit. Scarsamente sufficiente è l'intera struttura della pellicola, a partire dalla regia per finire con la recitazione. Al di là di un Hopkins rimasto eccessivamente ancorato a se stesso (qui in una banale macchietta di perfezionista ossessivo, che dà ancora modo all'eco di Hannibal di risuonare forte), e di una sceneggiatura bucata, in cui per molti minuti non si fa altro che aspettare che arrivino le "parti decisive", bisogna dire che questo "caso" potrebbe essere comunque interessante. Si può dire quello che si vuole, ma Hopkins dà luogo ad un personaggio coinvolgente, la cui oscena malignità finisce per suscitare simpatia, e non si può che tifare per lui (soprattutto rispetto alla controparte, un giovanotto in carriera spocchioso e fastidiosamente esaltato). L'idea, insomma, è buona. Nascondersi nell'evidenza. Purtroppo, come sottolineato, troppi elementi mortificano quello che sarebbe potuto essere un buon thriller. Fra questi anche una consistente presenza di scontatezze, tra personaggi e contesti visti milioni di volte.
Aggiungo anche la mia amarezza per il finale. Il colpo di scena è piuttosto misero, artificiale. Il perfezionista personaggio interpretato da Hopkins avrebbe ucciso la moglie con certezza, senza possibilità di cambiamento dell'oggetto di accusa. Soluzione abbastanza cretina, che deve per forza ribaltare le carte a favore del "buono".