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FULL METAL JACKET regia di Stanley Kubrick

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MotherMercury     10 / 10  04/09/2006 19:26:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C’è un errore sostanziale riguardo Full Metal Jacket: tutti lo considerano, e di conseguenza lo giudicano, come un film di guerra. Niente di più errato: Full Metal Jacket è un film sulla follia umana. Poco importa che i personaggi del film si trovino in Vietnam e in una scuola d’addestramento militare, in quanto sono individui votati alla pazzia e di conseguenza agiranno da folli, qualunque sia l’ambiente che li circonda. Il soldato Joker, nell’economia della trama, è il Caronte saggio e imparziale che ci accompagna in questo viaggio infernale, unico fra i molti a rendersi conto dell’assurdità d’ogni cosa e a desiderare una vita e delle mansioni che gli consentano di coltivare e mantenere il suo lato umano e creativo. Nella prima parte del film assistiamo al durissimo addestramento delle reclute: è in questo luogo che si cerca di sviluppare il lato peggiore d’ogni uomo, di esaltare la sua aggressività in una progressiva disumanizzazione, che condurrà i soldati ben preparati sul campo di battaglia.
Full Metal Jacket non distingue fra buono e cattivo, non innalza la fiaccola in favore di una distinta fazione, ma si accontenta di rappresentare in maniera definitiva l’orrore di esseri umani costretti ad uccidersi l’un l’altro, fino al punto di non discernere più il concetto di morte da quello di sopravvivenza. Vivere è morire, o meglio dare la morte al prossimo, così pensano le vere "macchine da guerra" e così finirà per pensare anche il soldato Joker.
Il dovere del critico di fronte ad un’opera disperatamente perfetta come Full Metal Jacket non è quello di lodarne l’ottima fattura, la splendida fotografia, il suono, il montaggio, ma osservare come l’opera rappresenti un nichilistico attacco alla vita da parte dell’autore che, persa ormai ogni fede nella futura redenzione del genere umano, mostra uomini e corpi assolutamente non necessari al mondo, agli altri, alla storia. Le ultime parole che il soldato Joker pronuncia, in chiusura d’opera, sono: "vivo in un mondo di *****, ma sono vivo e non ho più paura". Il soldato Joker, divenuto l’assassino Joker, ha così compiuto la sua regressione e rileva ciò che Kubrick sembra urlare sin dai primi fotogrammi: non esiste più la tragedia, ma solo un seriale orrore che si ripete puntualmente secondo i canoni imprevedibili della follia, di fronte al quale bisogna adeguarsi uccidendo prima di essere uccisi, come ha fatto Joker, o girando un film come Full Metal Jacket.

"Goodbye my sweetheart, hello Vietnam..."
Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  04/09/2006 20:26:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
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Sig. Chisciano  05/09/2006 15:49:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo che non ti sfugge niente..
Phelps  14/10/2006 13:56:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quanto sei ********....col copia e incolla...cmq il commento è piu' che buono......