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MIA MADRE regia di Nanni Moretti

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Misialory     7½ / 10  29/04/2015 22:42:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Mia madre" è il dodicesimo film che Nanni Moretti dirige e co-interpreta con la sempre brava Margherita Buy, sorella nella finzione e suo alter ego femminile a cui affida il ruolo di regista alle prese con la realizzazione di un film su uno spaccato della crisi economica in Italia.
Al centro della vicenda, la malattia della loro madre che sul letto di ospedale appare indifesa e sempre più incapace di contrastare il male che sta per portarla via. I due figli, spaventati all'idea di perderla, si scoprono confusi e inadeguati, soprattutto Margherita che in più occasioni si domanda se è in grado davvero di capire e interpretare quello che succede nella realtà (inevitabile pensare che siano insicurezze dello stesso Moretti).
Il pensiero di perdere la madre, induce Margherita ad uno stato di profondo smarrimento proprio nel momento in cui dovrebbe essere più padrona di sè, con un cast e una troupe alle sue dipendenze che al culmine della frustrazione rimprovera dicendo "perchè mi assecondate sempre nelle mie scelte? Non dovreste mai farlo".
Strappa più di un sorriso la presenza del bizzarro e stizzoso attore italo-americano, interpretato da John Turturro, che in più occasioni fa perdere le staffe alla già provata Margherita con una serie di errori e dimenticanze che metterebbero qualunque regista a dura prova.
Giovanni-Moretti è invece un personaggio defilato come nei suoi precedenti due film ("Habemus papam" e "Il Caimano") e solo in una scena porta su di sè l'attenzione dello spettatore: quando rassegna le proprie dimissioni al datore di lavoro, compiendo un gesto estremo e apparentemente senza logica. Significativo il discorso del titolare che lo esorta al ripensamento con una frase tristemente vera e del tutto coerente con la tematica della crisi economica sfiorata nel film: "non si offenda ma alla sua età sarà molto difficile per lei trovare un'altra occupazione"
Per Giovanni però la madre viene prima di tutto e merita la completa attenzione soprattutto quando il destino sta per compiersi e anche l'accanirsi per una cura alternativa (magari in una clinica specializzata, in un'altra città) alla fine non ha più senso.
La madre rivivrà nel ricordo e nelle azioni compiute in vita, come insegnante molto aprrezzata e stimata dai suoi studenti proprio come l'amata madre del regista Moretti che le rende omaggio con questo toccante film che presenterà al prossimo Festival di Cannes.