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L'INTREPIDO regia di Gianni Amelio

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     5 / 10  09/09/2013 18:40:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un ritratto pittoresco ma edificante del moderno Povero Diavolo dell'Italia contemporanea, pensando a Chaplin, a Zavattini-De Sica, ma qui non si discute il tono fiabesco, semmai il bisogno di Amelio di usare la poesia come forma e mezzo di una commedia (?) sociale. Insomma, I nuovi angeli di Gregoretti era un'altra cosa. Per la prima volta Amelio sbaglia completamente obiettivo, a parte forse l'incontro del protagonista con la moglie. Antonio "nuovo angelo" moderno remissivo e sottomesso non dà modo agli spettatori di empatizzare per lui, perché il cuore di burro non si addice agli abusi e alle umiliazioni di una società italiana così malinconicamente vittima di se stessa. E' il tipico film bellino ma completamente sbagliato, perché non sa purtroppo "colpire al cuore", come ci si aspettava da un grande cineasta italiano, Gianni Amelio

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