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WALK HARD - LA STORIA DI DEWEY COX regia di Jake Kasdan

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look     7½ / 10  26/02/2014 19:36:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fu un flop in America, qui in Italia passò quasi inosservato, eppure Walk Hard aveva tutti i requisiti per diventare un successo: un cognome importante dietro la macchina da presa, nomination al golden globe (cosa più unica che rara per questo genere di film), soggetto, sceneggiatura e produzione, oltre che del regista, di un signorinello chiamato Judd Apatow, re della new commedy americana, fra gli artefici di alcuni dei maggiori successi cinematografici degli ultimi anni, tutti caratterizzati da quella demenzialità intelligente che li contraddistingue rendendo Apatow (a parer mio) un vero e proprio restauratore della commedia americana.

È un goliardico e stupidissimo biopic che ripercorre le più importanti e strambe fasi della vita di Dewey Cox, personaggio fittizio che prende forma attraverso le sembianze grinzose del bravissimo John C. Reilly, candidato come già detto al Golden Globe, e, malgrado l'insuccesso, nei panni del personaggio che forse l'ha consacrato definitivamente. Si fanno spazio fra gli altri, anche personaggi reali della storia della musica, fra cui Buddy Holly, Elvis (comeo poco riuscito di Jack White), I Beatles (nella scena più inutile e brutta del film). A fedeli e autentici ritratti d'epoca si combinano elementi del cinema più demenziale, dai tempi di Una pallottola spuntata non vedevo una cosa del genere. E se in quel caso il bersaglio erano quegli stupidi e violenti film polizeschi, stavolta nelle mire del film troviamo quelle pompose e patetiche biografie di grandi come Ray Charles, Johnny Cash, Jim Morrison. Bersaglio colpito per entrambi, inutile dirlo. Trafiletti musicali fenomenali. Geniale il modo in cui affronta il tema della droga.

Difficile spiegarsi il motivo del flop. Forse una scarsa sponsorizzazione. Forse un tema di poco interesse. Forse il bersaglio colpito, era quello sbagliato. Chi lo sa. Resta il fatto che il film è una perla del cinema demenziale, un film esilarante che concede pure una morale solida e quasi toccante senza scadere nel banale e melenso.

La locandina merita uno spazio nel muro della mia cameretta.

Sottovalutato.