Terry Malloy 9½ / 10 24/10/2011 11:47:24 » Rispondi "È un film attraverso il quale rivedo la mia vita: anche quegli aspetti che altrimenti non avrei potuto cogliere. Ogni spettatore può rivedervi la propria vita. Perché al termine della proiezione è difficile discutere di questa opera? Perché è girato in modo tale che lo spettatore pensi a se stesso. Questa è la particolarità del film. Ognuno ha rivisto se stesso e momenti della propria vita." Queste parole del politico russo Grigorij Javlinskij bastano a commentare un film dalla portata gigantesca quale è Zerkalo. A mio parere però non è del tutto plausibile il confronto col felliniano 8 1/2. Ho trovato che Andreij Rublev sia il vero complementare del grande film italiano. Come non citare tuttavia Amarcord, o Persona di Bergman? La scena che più ha riguardato la mia vita e che mi ha commosso è quella in cui la moglie parla del Roveto Ardente dell'episodio biblico. E la moglie dice una cosa davvero bella e condivisibile: "Quanto vorrei che anche a me succedesse una cosa simile". Mi piace questo film, nonostante la fruizione sia stata un'agonia, perché rifiuta un qualsiasi slancio intellettualistico. È una rappresentazione complessa, sotto la legislazione estetica di un mezzo artistico, dei ricordi di un'infanzia. E cos'è l'infanzia se non lo specchio senza tempo della nostra esistenza?