odyssey89 8 / 10 06/10/2011 17:00:42 » Rispondi Il film di Polanski non è semplicemente tratto da un'opera teatrale. Il film di Polanski è un film teatrale, del miglior teatro contemporaneo, e da catalogarsi all'interno del genere "teatro dell'assurdo", sulla scia dei maestri Beckett, Ionesco e Pinter. Pur non raggiungendo (impresa forse impossibile) la perfezione e la profondità di capolavori quali "Aspettando Godot", "Delirio a due" o "Il ritorno a casa" la drammaturgia di Yasmina Reza ( co-sceneggiatrice assieme al regista) resta comunque di ottimo livello e di alta qualità: un affresco lucido e grottesco della società borghese odierna, chiusa, avida, egoista, invidiosa, maleducata e volgare, falsa, frustrata, ma soprattutto debole e infelice. Il palcoscenico è un salotto di una famiglia non ricchissima ma senza dubbio benestante, alle estremità del palco verso le quinte laterali troviamo da una parte il bagno, dall'altra il corridoio che dalla porta d'ingresso conduce all'ascensore. L'azione si svolge tutta qui. Non ci sono salti temporali, non sappiamo nulla del passato né del futuro dei personaggi, essi sono vivi e vivono in quel preciso momento e in quel preciso spazio ( che è un po' il compito di ogni attore ogni volta che va in scena ), li troviamo in salotto e li lasciamo in salotto. La sola cosa che sappiamo è il motivo del perché sono lì, o forse neanche quello, dal momento che il personaggio di Alan afferma da subito di non aver alcun interesse ad essere venuto e di essere stato costretto. La questione del figlio pestato diventa il pretesto e la miccia per far esplodere frustrazioni represse, l'infelicità latente e per levare la maschera del falso buonismo: ecco allora che le coppie mutano, prima una famiglia contro l'altra, poi le donne contro gli uomini, quindi tutti contro tutti. Tutto questo sarà servito a risolvere il problema ( ? ) per cui si sono trovati? Il film funziona molto e come in ogni testo "assurdo" che si rispetti il tutto è tragicamente spassoso; la regia è impeccabile e l'ottima sceneggiatura è al servizio di 4 attori semplicemente straordinari ( forse mezzo punto in più per la Foster e Waltz ). Tutto in realtà è molto curato dalla fotografia agli essenziali costumi ( di Milena Canonero, "Barry Lyndon"). Polanski dimostra come con un solido copione ed eccezionali attori si possa fare grande cinema. Essenzialità e grandezza. Non per tutti. Da vedere!