Noodles_ 7½ / 10 08/03/2011 13:50:24 » Rispondi Ok, premetto che la mia valutazione di questo film è condizionata da un doppio coinvolgimento emotivo: amo la Scozia (e in particolar modo Edimburgo), e amo (in senso artistico) John Landis. Quindi probabilmente il voto è "gonfiato" di almeno mezzo punto. La storia raccontata in questo film ha parecchie attinenze con la realtà: davvero Edimburgo era la capitale della medicina in quel periodo, davvero sono esistiti la maggior parte dei personaggi presentati nel film (abbiamo anche un giovane Darwin), e davvero il commercio dei cadaveri era così in voga in quei tempi, dato che era l'unico modo per fornire materiale per lo studio dell'anatomia umana, materia fino ad allora semisconosciuta. Landis quindi mette in scena una commedia un po' horror e un po' grottesca, ma descrivendo comunque una situazione storico-scientifica molto meno surreale di quello che può sembrare. Non si tratta purtroppo di un capolavoro, non si ride a crepapelle, e molte gag e battute sono effettivamente prevedibili, tuttavia se analizzato a freddo il film può risultare (almeno per me è stato così) interessante e divertente, e soprattutto si può apprezzare il tocco raffinato ed intelligente del regista. Mi riferisco, a testimonianza dello spirito innovativo di quel periodo, alle numerose parole che vengono "inventate" durante la vicenda: da Fotografia ("Eliografico? Dovremo inventare un termine migliore di questo…") a Protezione ("Quindi noi vi paghiamo per la…protezione?" "Perche no, sì mi piace…Protezione!"), fino a Burking (termine che tuttora indica l'uccisione per soffocamento). E anche al particolare del cagnolino nel cimitero davanti alla tomba di John Grey: esiste un monumento in città (davanti ad un delizioso pub…) dedicato a quel cane. Greyfriars Bobby, così chiamato dal nome del cimitero, diventò famoso per aver vegliato sulla tomba del suo defunto padrone per 14 anni. E anche a diverse altre cose che tralascio per non dilungarmi troppo. Molto apprezzabile la versione in lingua originale, in cui si possono distinguere gli accenti scozzesi e irlandesi, e una nota finale sulla città: nonostante sia notevole la ricostruzione degli ambienti, la città vecchia di Edimburgo è ancora così. Tutto il Royal Mile, la via più antica della città, che partendo dal piazzale del castello arriva dritta dritta fino a Holyrood Palace, è ancora esattamente così, con i suoi palazzi grigi in pietra e i suoi vicoletti perpendicolari larghi poco più di un metro. Al punto che credo che molte inquadrature degli esterni non abbiano neanche avuto bisogno di ricostruzioni. Mentre è sicuramente così per la residenza di Holyrood, da cui è solo stato tolto digitalmente qualche ammennicolo, e nei cui genuini interni sono state girate le relative sequenze.