KAHFAV 8 / 10 08/04/2004 10:41:21 » Rispondi Sono andato a vedere il film proprio ieri sera. Il film mi è piaciuto. Sono uscito dalla sala turbato. Turbato come credente, turbato come uomo. Un argomento difficile, difficile da trattare anche per il poco tempo a disposizione. Non è facile parlarne. Posso iniziare col dire che mi ha colpito la chiave di lettura puramente umana delle sofferenze fisiche di Gesù. Sinceramente non mi aspettavo tanto accanimento. E’ vero, prima di questo film la passione era trattata in un modo meno plateale, mai con tale minuzia di particolari, mai con questa sincerità. E’ discutibile la scelta sicuramente. Perché mai soffermarsi su tali brutalità? Forse per soddisfare la nostra sete di voyeurismo o di sadismo? Il momento, comunque, che mi ha commosso di più è la scena in cui Maria si avvicina a Gesù durante il trasporto della croce e gli dice dolcemente, ma con estrema determinazione, “Io sono qui”. Sembra rivolto a tutti noi, a rassicurarci nel difficile momento storico che ora stiamo vivendo. La sofferenza di Maria è sommessa, mai sguaiata o sopra le righe. Una sofferenza dignitosa, con sguardi profondi, pietosi e impotenti. Occhi pieni d’amore, quell’amore materno che ogni madre riversa sui propri figli nei momenti del più profondo sconforto. Bellissima la scena in cui il corpo del Cristo viene deposto dalla croce e Maria lo abbraccia, baciandolo in viso, guardando poi in camera come a compatire gli spettatori di questa tragedia. La figura di Maria nel film è davvero toccante. Un bellissima interpretazione, convincente e appassionante.