martina74 10 / 10 09/01/2010 15:04:32 » Rispondi Voto d'affetto: probabilmente in una vita precedente ero gay, e per di più drag queen. "Priscilla" è uno di quei film che mi emozionano ogni volta che lo vedo: colorato, allegro e - come scrive giustamente matteo qui sotto - onesto. Tuttavia, nonostante il tema sembri il più frivolo da immaginare, c'è un'analisi profonda dei caratteri dei tre protagonisti, tutti meravigliosamente calati nelle parti e tutti veri, vissuti, sperimentati come solo possono essere tre uomini (o ex tali) messi alla prova dalla vita. A caldo, sarei tentata di dire che Terence Stamp è il migliore dei tre: la sua Bernadette è un transessuale con un passato ingombrante, malinconico e segnato, di grandissima classe... una donna d'altri tempi si direbbe. Ma poi penso che Hugo Weaving tratteggi una Mitzi perfettamente in equilibrio tra una femminilità esagerata e una incredibile serietà e responsabilità di fondo. E anche Felicia, la più avventata e cattiva e insopportabile eppure ferita delle tre, è perfetta e immancabile. Il quarto personaggio, Priscilla, è il tramite attraverso cui, tra una rottura di motore e l'altra, i tre viaggeranno non solo attraverso l'Australia ma anche (pare banale dirlo, ma è così) dentro se stessi, lasciandosi attraversare dai pregiudizi degli altri, che manco a dirlo, non valgono un'unghia di queste regine.