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IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LE DUE TORRI regia di Peter Jackson

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Invia una mail all'autore del commento Stefano     6 / 10  19/01/2003 22:33:39 » Rispondi
Sono andato a vedere LOTR Le Due Torri, con le migliori intenzioni di
divertirmi ma...
All'inizio del film si assiste al combattimento tra Gandalf ed il Balrog,
una delle scene più esaltanti che io abbia mai visto al cinema ve lo
giuro!!!
Dopo, si vedono i nostri eroi dirigersi velocemente verso occidente seguendo
il gruppo di orchi che ha rapito Merry e Pipino, il ritmo è quello giusto,
anche se le vicissitudini dei due Hobbit prigionieri degli Orchetti sono
trascurate e secondo me non è stata resa giustizia alla sofferenza da loro
provata in quel frangente. Addirittura quando Merry chiede a Pipino perchè
mai sono finiti lì quando potevano stare nella contea, Pipino risponde con
un incomprensibile sorriso, come se di fronte ad una vacanza rovinata il tuo
amico ti avesse detto che era meglio rimanere in città; ma lasciamo perdere,
questo è il meno.
Ad un certo punto i ns amati uruccai si pestano tra di loro, e qui la scena
è divertente, poi arrivano i cavalieri di rohan e li fanno a fette, ma non
aspettatevi di vedere il combattimento perchè la telecamera rimane
ostinatamente incollata su i due hobbit che sfuggono all'orco nella foresta.
La storia prosegue come tutti sapete, ed in modo del tutto attinente,
comprese le parti dedicate a Frodo e Sam ed al loro incontro con Gollum.
Anzi, direi che Gollum, in questo film il vero e proprio protagonista,
insieme ad Aragorn, rappresenta la creatura più ben fatta dal punto di vista
visivo che abbia mai visto, ed anche il suo carattere è reso al meglio. Qui
Peter Jackson e la sua cricca hanno fatto un lavoro veramente magistrale.
Ottimo.
Si arriva così alla scoperta di Gandalf redivivo da parte dei nostri eroi,
nella sua nuova livrea scintillante, alla cacciata di Vermilinguo da Rohan
dopo che questo ha indotto a cacciare Eomer e altri 20 cavalieri del Mark,
alla decisione di Theoden di rifugiarsi con il suo popolo alle Caverne sotto
il fosso di Helm e alla scoperta da parte di Merry e Pipino di un
meraviglioso Barbalbero, anche questo realizzato superbamente. Intanto i
nostri Frodo e Sam ad est danno una buona dimostrazione di cosa sia un
Mantello Elfico (e di cosa sia un +10 a nascondersi :)), in una emozionante
scena ai Cancelli di Moria.
Finora tutto bello e divertente, anche se il ritmo dei salti tra una vicenda
e l'altra poteva essere un pò più contenuto.
Adesso le dolenti note...
Mentre il popolo di Rohan si dirige verso il fosso di Helm avviene
un'imboscata da parte di Goblin a Cavallo dei Warg (si quelli dello
Hobbit!!!), nella quale, tra le stupende scene di combattimento come quella
di Legolas che sale al volo sul cavallo di Gimli in pieno galoppo (bestiale
davvero, una cosa memorabile), il nostro amato Aragorn:

mode PERCHE? ON

viene atterrato da un goblin, rimane aggrappato ai finimenti di un Warg
impazzito e cade con lui in un canyon in fondo al quale c'è un fiume.
Tutti lo credono morto e si disperano per circa 20 secondi (e qui anche un
bambino, raffrontando la scena con quella della morte di Boromir, capisce
immediatamente che Aragorn non è morto), poi tirano avanti perchè gli
orchetti incalzano, mentre Eowyn, ormai sola, sta già portando al sicuro
oltre i cancelli di Helm il proprio popolo.
Dopo un pò Aragorn ritorna, ferito ma vivo, tutti contenti trullallero
trullallà.
Qualcuno mi ha suggerito che, dato che viene "salvato" da Arwen che gli
appare in sogno, questo deviazione dalla trama fosse un modo per sopire
nelle mutande di Aragorn lo spettro che Eowyn stava aizzando, da ormai
mezz'ora di film, con sguardi sempre più intensi lunghi e soprattutto (in
barba a Tolkien) ricambiati. Ma allora io mi chiedo perchè correggere una
deviazione minima dal libro con una deviazione enorme?
Bastava che Aragorn fosse come nel libro: un signore tutto di un pezzo che
non illude minimamente Eowyn.
Morale, dopo alcune spettacolari scene come quella dell'Entaconsulta, e del
discorso di Saruman al suo esercito e agli uomini selvaggi, il pathos
aumenta sensibilmente.
Intanto ad est, Frodo e Sam si imbattono in Faramir: che irretito dal potere
dell'Unico decide di riportare gli hobbit, Gollum compreso, ad Osgiliath.
Trovano la città ormai in fiamme, che si difende dall'attacco congiunto dei
Nazgul alati e degli Orchi di Sauron (adesso potrete dire di aver visto un
drago nero di persona: fantastici).
Ad un certo punto il nostro Frodo, sempre più rimbischerito dall'anello, si
arrampica su una torre per offrire di sua spontanea volontà il tessoro a un
Nazgul alato, qui Faramir interviene e con una freccia mette in fuga il
nazgul (???????? se bastava una freccia potevano dircelo subito ????????).

mode PERCHE? OFF

ma torniamo all'assedio del Fosso di Helm. Dopo l'arrivo degli elfi di
Granburrone a dare man forte (????), il pathos della battaglia imminente cresce a
vista d'occhio: quando gli orchetti arrivano alle mura battendo le lance a
terra ritmicamente, si sta davvero male a sedere sulla poltrona del cinema.
Bello!, direte voi; si bello, peccato che Peter decida di spezzare la
tensione con una battuta di Gimli che non vi rivelerò perchè in se è davvero
divertente ed inaspettata, anche se forse il pathos non andava spezzato in
quel punto.
Insomma gli orchetti attaccano, *****tti botte pim pam pum, scene bellissime
di battaglia come non ne avete mai viste, schiaffi, gengivate, esplosione di
mura: breccia!
Gli orchetti entrano oltre la diga come una marea purulenta, neri e
brulicanti come un mucchio di topi luridi verso i nostri eroi, quando
avviene

LA GRANDE BOIATA DI QUESTO FILM CHE SE PRENDO PETER JACKSON LO METTO A
SEDERE SU UN LETTO DI CHIODI:

Legolas afferra uno scudo, lo mette sotto i piedi con la parte convessa
rivolta verso il terreno, e scende la scalinata delle mura a mo' di skater
scagliando frecce agli orchetti. (sic!)

Queste, secondo me, sono le cose che ti rovinano un film e personaggio.
Qualcuno spieghi al regista che certe americanate da film idiota se le
poteva risparmiare; il SdA in quel punto è estremamente serio e drammatico,
ed in ogni modo non è ne Guerre Stellari ne Indiana Jones ne tantomeno i
Goonies.

Vabbè, chiudo sennò mi in***** troppo a ripensarci.

Dopo questo orrore abbiamo la scena molto bella (e molto divertente
scoprirete perchè) della sortita di Aragorn e Gimli fuori dalla porta
principale; e abbiamo la scena molto e purtroppo tirata via della morte del
figlio elfo di Elrond.
Ma non c'è niente da fare, gli orchi sono tantissimi e i nostri ripiegano
prima dentro la fortezza e poi dentro la sala principale.
Qui avviene la drammatica risoluzione di cavalcare con re Theoden fuori
dalle mura falciando orchetti fino alla morte inevitabile.
Mentre i nostri eroi si lanciano nell'ultima drammatica carica avviene
l'impensabile: Gandalf torna, all'alba del quinto giorno come promesso,
insieme ai Cavalieri di Rohan comandati da Eomer (ma senza gli Ent, che si
limitano a distruggere la diga e a travolgere Isengard, spazzando via gli
orchetti).
Qui scopriamo che i cavalieri di Rohan sono caratterizzati da una estrema
capacità riproduttiva, mentre gli orchetti tendono a sparire col passare del
tempo: li avevamo lasciati in 20 più Eomer, li ritroviamo che sono 2000,
mentre gli orchetti saranno si e no 2500, dopo l'inizio della battaglia in
cui erano 10000.
Insomma la battaglia viene vinta, tutti contenti trullallero trullalla con
Gandalf che dice che questa battaglia è finita ma la guerra è solo iniziata.

Torniamo ad est: ad Osgiliath, dopo la scena del Nazgul, Frodo si rende
conto di non potercela fare a contenere le lusinghe dell'anello, piange e si
dispera.
E' a questo punto che Sam se ne esce con un patetico discorso morale (anzi
direi moralone) sulla bellezza e la bontà e sul fatto che non si deve mai
darsi per vinti Amen: convince Frodo e convince inspiegabilmente anche
Faramir che decide di contravvenire alle leggi di Gondor pagando con la vita
per lasciare andare il trio verso il Monte Fato. Non sapevamo di questo
carisma da comunicatore di Sam, Tolkien non lo fa mai trasparire, nonostante
abbia moltissime altre doti e in gran quantità. A dire la verità non
sapevamo nemmeno che Faramir fosse così attratto dall'Anello, anzi si poteva
individuare in lui il personaggio più umile e disinteressato di tutta la
combriccola (tant'è vero che Tolkien vi si identificava).

Qui il finale del film è risollevato per da uno stupendo (tanto per
cambiare) Gollum, che nell'ombra -mentre gli Hobbit si dirigono
insolitamente allegri e rincuorati (da cosa? Dalla morte potenziale di
Faramir o dalla prospettiva di andare nel salotto di Sauron?) verso
l'Orodruin- trama di portarli in bocca a "tutti voi sapete cosa".

Morale: un film non autonomo intrinsecamente, anche se era obbiettivamente
difficile renderlo autonomo essendo il libro di mezzo.
Un film di grandi luci e grandi ombre, che affianca ottime rappresentazioni
del libro di Tolkien, a tratti anche sublimi, come nelle crisi di identità
di Gollum-Smeagol (che fa pena davvero!), a trovate narrative
inspiegabilmente discordanti dal racconto di Tolkien e come aggravante anche
narrativamente deboli e insipide.
Un film che emoziona fino alle lacrime quando non è narrativamente creativo,
cioè una grande vittoria di Tolkien e un mezzo successo di Jackson, che
mostra tutti i suoi limiti di B-movier quando decide di abbandonare la trama
originale e creare.
Un film visivamente superiore a La Compagnia dell'Anello, ma inferiore ad
essa come carica di significati e maturità, densità.
Tecnicamente una sola grande pecca: un montaggio troppo serrato che scatta
compulsivamente da una vicenda all'altra in modo nevrotico, finendo con lo
spezzare troppo la tensione della battaglia di Helm's Deep.
Comunque, nonostante questi difetti che purtroppo il mio amore di fan
sfegatato non può nascondere, un film sicuramente emozionante, coinvolgente
e bellissimo, che, sono sicuro, visto insieme agli altri due in una tirata
sola, finirà per farsi perdonare ogni pecca. Come già se la fa perdonare
quando ci offre l'immagine meravigliosa di Gandalf che appare inanellato di
luce nella foresta di Fangorn.