wallace'89 7½ / 10 29/10/2009 12:43:44 » Rispondi Provo a definire Gilliam secondo la mia interpretazione e questo film: Gilliam è puro genio e sregolatezza. Strabordante e imperfetto,forse immaturo da un lato ma con picchi di bellezza tendente al senso del "magnifico" e del "sublime". E in un certo senso l'opera perfetta nel cinema di Gilliam non esiste. Contenutisticamente Gilliam è un pò "un frullato in acido" di riflessioni contemporanee sul mondo e correnti filosofiche, ma più subliminali e intuitive che puramente razionali e analitiche, che nascono dalla e generano aporia, confusione ma anche percezione di un senso complessivo che in parte sfugge e in parte ci sembra di coglierlo,caratteristiche tutte appunto del senso del "sublime".
Il film mi è piaciuto proprio perchè è un film di Terry Gilliam(per quelli che ho descritto essere per me i tratti distintivi che lo caratterizzano) e si vede. Innanzitutto visivamente splendido, anche in ciò che può sembrare un pò più approssimativo come la cgi ma con una resa espressiva potente e un gusto spiccato. Ma non è un film di sole immagini, la storia stessa alla base genera magnificienza e l'ho trovata molto interessante e piena di spunti riflessivi, che si,è vero che nessuno ha negato che ci siano ma ritenuti da alcuni non sviluppati al meglio. A mio avviso sono come ho già spiegato volutamente subliminali e quasi inconsci. Non è un film che ruota attorno a questo o a quell'altro tema più o meno presenti nel tessuto narrativo, ma gira attorno proprio al potere di raccontare una storia(chiave interpretativa ben evidente nel film) che focalizzata in maniera diversa ne avrebbe disperso il potere evocativo e magnifico e l'avrebbe reso più verboso e didascalico. Comunque belli i personaggi, pur nella loro indefinizione che tra l'altro è proprietà di ciò che è simbolo, su tutti il diavolo magrittiano di Tom Waits che penso ce lo ricorderemo parecchio, e ben recitato da Heath Ledger-e-amici. Terry Gilliam poi sfodera utilmente tutte le armi migliori in suo possesso, dai barocchismi visivi al surrealismo passando per quello che gli riesce meglio, il grottesco di retaggio dei Monthy Python che mi è piaciuto poter vedere in certe scene. Il film, è vero, gira anche a vuoto, è "sgangherato" con scene che non hanno un intenzione ben precisa, ma nell'insieme arriva a quella che ho già definito bellezza del "sublime" e converrete che esistono diverse idee della bellezza e che un film che vuole contemplare e mettere in mostra un'idea di bellezza vada considerato in maniera un pò diversa dal riuscito o non riuscito nel senso di somma delle parti e non immagine complessiva. Non il miglior Gilliam ma comunque Gilliam.Cosa piuttosto unica e non è poco.