Ciaby 9 / 10 28/09/2009 16:51:33 » Rispondi E' proprio vero. Per chi ama l'horror alla follia è rimasto l'Oriente. Sono parecchi, infatti, i film horror di qualità prodotti nel sud-est asiatico, di cui Giappone, Corea e Thailandia continuano ad essere i maestri.
E' dal re- Sol Levante che viene questa piccola perla: "Tamami: The Baby's Curse", un film tratto dal racconto omonimo del geniale scrittore giapponese Kazuo Umezz e diretto da Yudai, uno che di certo non si era guadagnato la mia simpatia dopo quell'obbrobrio di "Battlefield Baseball", commediaccia sportiva con tanto di incursioni nello zombie-movie e nella commedia nera. Inutile dire che ho spento dopo mezz'ora in quanto: non faceva ridere, non divertiva, non era creativo nè originale, era urlato, con personaggi irritanti e una trama inesistente.
Inutile dire, però, che con "Tamami" Yudai ha saputo cambiare irrimediabilmente il mio pregiudizio, confezionando un horror intelligente, inquietante e avvincente. Una sceneggiatura solida, indovinata e ricca di colpi di scena e inquadrature mozzafiato.
L'ispirazione deriva senza dubbio dagli horror anni '80 e si vede: tutto è pupazzoso, ma mai trash!
Sembra di assistere quasi a quel singolare cinema horror in grado di fondere con eleganza sorrisi a spaventi difficili da eliminare. Un film facilmente paragonabile a quel gioiello che è "Drag Me To Hell" di Raimi.
"Tamami" diverte, inquieta e possiede l'eleganza non comune di possedere almeno una mezz'ora finale da brividi e delle scene splatterose fulciane, ma non trashose.
Un horror finalmente originale, spiazzante e avvincente. L'ideale per chiunque sia alla ricerca di una ventata d'aria fresca nel cinema di paura.