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THE WRESTLER regia di Darren Aronofsky

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Guy Picciotto     8½ / 10  08/03/2009 15:49:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sapevo di andare sul sicuro con questa opera, ho sempre avuto un debole per Rourke, troppo spesso messo da parte dall'industria per i suoi atteggiamenti iconoclasti, sono fan di questo sport-intrattenimento da quando avevo 4 anni (pressapoco da wrestlemania 3 col la mitica sfida andre the giant vs hulk hogan per intenderci:-) e aronofsky è uno dei registi più convincenti dell'ultima generazione. Che volere di più? alla fine del film mi sono inginocchiato commosso per l'interpretazione del grande looser ribelle Mickey Rourke, come qualcuno dei critici più illuminati giustamente ha detto: "è rimasto uno degli unici veri attori a saper comunicare anche tenendo l'espressione facciale completamente immobile" se non è grandezza questa! Davvero commovente l'interpretazione corporale di Rourke, di un altro pianeta, un fare cinema che attraversa da parte a parte il corpo dell'attore, per farsi carne viva, non rappresentazione, ma la vita stessa in ciò che ha di irrappresentabile, è la stessa vita privata di Rourke sfatto dalle droghe, dagli interventi chirurgici, dagli steroidi, dalla boxe che ne hanno devastato il viso e la carne, tutto avviene nel corpo dell’attore, nei suoi movimenti oculari, nelle sue smorfie, nelle sue cadenze vocali, nelle sue ferite sanguinanti, l’assurdo diventa carne e sangue, lasciando sgomenti e stupefatti. Che gli incontri di wrestling fossero programmati prima di salire sul ring ormai lo sappiamo ufficialmente tutti da quell'evento storico dello screwjob di montreal avvenuto nel 1997, ma e proprio questo particolare a rafforzare la durezza di questo sport spettacolo, d'altronde pensiamo forse che il calcio o altri sport non siano già programmati prima che avvengano? nel wrestling lo si sa già, e la professionalità, la passione di questi atleti, la completa dedizione fa rischiare loro la vita ogni volta che salgono sul ring, sopratutto nelle leghe minori dove si pratica ancora l'extreme wrestling con tanto dii filo spinato, tavoli di legno, puntine da disegno, la maggiorparte di loro non arriva nemmeno a 50 anni, distrutti da infortuni e painkillers, ma anche in WWe la lista dei deceduti è lunga, per non parlare di gente che ancora lotta col collo fracassato come kurt angle, o stone cold steve austin che ha lottato col collo fracassato per un paio d'anni, o la leggenda dell'extreme Cactus Jack Mick Foley (l'uomo delle graffette impersonificato nel film ne è la chiara parodia, o almeno voglio sperarci caro aronofsky) e i suoi mitici voli da altezze di 6 metri con conseguente vertebre e schiena spezzati.
Loro si che si guadagnano i compensi milionari fino all'ultimo penny (almeno chi è sotto contratto con la wwe o la tna), non le mezze seghe del calcio, i loro stipendi si che sono davvero vergognosi.
Bellissimo il finale aperto. candidato a miglior film dell'anno già da ora.