JOKER1926 7½ / 10 07/03/2009 02:25:27 » Rispondi Brian de Palma a dieci anni dal suo Capolavoro "Scarface" presenta al suo pubblico una nuova pellicola che ovviamente pone imperiosamente le basi sulla personalità di Carlito Brigante Principe della malavita americana; nel vestire i panni dell'apoteosi ci pensa con grazia e massima determinazione l'intramontabile Al Pacino (curatissima l'icona del portoricano, da notare e celebrare i suoi vestiti)...
"Carlitòs way" è un film particolare, non siamo dinanzi ad un grezzo Gangster, il regista accantona per lunghi tratti i temi "caotici" della violenza e si cimenta nella passione, nei sentimenti di amore e di amicizia. Non mancheranno alcuni passivi richiami a "C'era una volta in America", De Palma "idealizza" il tutto con grandissima grazia, le musiche, le inquadrature, le smorfie di Al Pacino suggellano molte volte passione, emozione, celebrato sentimento nella mente del pubblico…
"Carlitòs way" parte alla grande, presentazione rapidissima dei personaggi chiave del film (Carlito e il suo avvocato), la pellicola gira infatti intorno a determinate figure, Brigante seguirà dannatamente il suo "amicone" e cadrà in crisi… De Palma riesce ad entusiasmare a tratti il pubblico, come anticipato la violenza, il "movimento" non saranno sempre presenti, il regista mitizza uno scenario "vizioso" (ovvero il locale) e fa girare beffardamente tutti i protagonisti (quasi per tutto il tempo) fra tavolini, cubi e sniffate. Alla lunga il tutto potrebbe annoiare, alcune scene infatti risultano essere prevedibili e poco originali; ma comunque in linea di massima questa pecca non pesa clamorosamente nell'egemonia del prodotto di Brian De Palma.
Inoltre segnalo l'ottimo lavoro tecnico ornato da una buona fotografia e da precisi, curati effetti speciali (senza dimenticare le musiche), cast ottimo e dialoghi ben almanaccati.
"Carlitòs way" è un viaggio nella mente, nella vita di un uomo che ha sbagliato ma che allo stesso tempo cerca una via di salvezza lontano dal caos della malavita, disgiunto, isolato dalla "movida" mafiosa, dal movimento di spaccio, di morte, di sangue… Brigante Carlito cercherà di "modificare", o meglio rinascere, ricostruire la propria vita ma la criminalità è un vortice che trascina tutto e tutti nella totale distruzione…
Il paradosso di una vita ambigua, beffarda, il sogno di una esistenza "povera" e beata (praticamente oggettivamente fattibile) per i "potenti", per i "signori" della mafia, della droga resta tale, i soldi sono importanti ma la sfortuna e i precedenti non sono elementi benevoli…
In fin dei conti "Carlitòs way" è un film intelligente che alterna in modo sistematico quel pizzico di azione con tanto sentimentalismo e "tattica" criminale; l'apoteosi si consuma verso il finale, Carlito si gioca tutto e purtroppo perde l'ultimissima battaglia di una guerra (la sfida finale/iniziale della sua vita) combattuta con dignità, orgoglio e determinazione…
L'ultimissima scena regala alla massa dramma e tormento, De Palma dopo il suo "Scarface" ritorna ad emozionare e soprattutto regala al mondo della Cinematografia un'altra (l'ennesima) figura importante, intramontabile… Signori lode ed encomio per Principe Carlito…