drabin 10 / 10 15/02/2009 18:53:45 » Rispondi Una pietra miliare della storia del cinema. Un film assoluto, che fa del silenzio una delle armi più violente mai adoperate sul grande schermo. Un'opera immensa, titanica nella sua linearità e nella sua essenzialità brutale. Un Piccoli da antologia per un film girato in appena 4 settimane, e che definitivamente consacra Ferreri ed il suo stile, aperto finalmente ad un'originalità assoluta che non paga più accostamenti stilistici alla tipica commedia (nera) all'italiana. Si parla di tutto: dell'uomo nella sua essenza, nella sua quotidianità che assurge a catarsi dello spirito e dei pensieri nell'omologazione dei dettami conformisti ed opprimenti che offre la società del benessere. Su tutte va ricordata la proiezione casalinga dei filmettini amatoriali con Piccoli unico spettatore: le mani che giocano e Piccoli che gioca a sua volta con le immagini proiettate della moglie danno un tono liturgico, esasperato ed alienante alla pellicola, che già di per sè è il simbolo dell'alienazione nel cinema di ogni tempo. L'alienazione come incapacità di cogliere se stessi nella quotidianità, e l'alienazione come fuga dalla normalità: i due opposti, staticità e dinamismo, si scontrano nel terreno banale della vita. Un film unico, sperimentale e coraggiosissimo, che va annoverato tra i punti più alti mai raggiunti nell'arte cinematografica di ogni tempo.