Marco Iafrate 8 / 10 05/05/2008 22:24:32 » Rispondi Bellissimo!. Standing ovation a Guillermo Del Toro che dopo "La spina del diavolo" conferma un talento visionario fuori dal comune; abbiamo sentito parlare, riguardo a questa straordinaria "favola" su alcuni quotidiani e su riviste specializzate, di "occasione mancata", è opportuno sottolineare che quasi tutti i film possiedono un potenziale inespresso, se così non fosse avremmo soltanto capolavori e se questo "Labirinto del fauno" non può considerarsi tale a causa delle inevitabili lacune dovute alla complessità dell'opera è comunque un film con una forza espressiva straordinaria, la realtà e la fantasia si alternano in un equilibrio da fiaba dove una bambina, per sfuggire agli orrori del quotidiano ( siamo in piena guerra civile ) si rifugia nell'incantevole mondo delle favole. Ad affascinare, e come potrebbe essere altrimenti, è il parallelismo che si viene a creare tra questi due mondi, quello fantastico creato dall'immaginazione dei bambini e quello drammaticamente reale proprio degli adulti. Una fata, sotto le spoglie di un'enorme libellula, accompagna la piccola Ofelia in un incantevole labirinto segreto per farla incontrare con Pan, un gigantesco fauno, il quale sottopone la bambina a tre prove necessarie per entrare nel regno delle creature magiche. Sono lontani i tempi in cui Fellini soltanto per aver manifestato l'intento di portare sugli schermi le favole di Italo Calvino si tirò addosso sospetti e critiche, mal si sposava la letteratura fantastica con l'impegno civile, il progetto non andò in porto, ora, dopo 50 anni molto è cambiato ma i risultati sembrano rimanere gli stessi, il cinema fantastico non riesce ad esser preso sul serio ed anche "Il labirinto del fauno" in concorso a Cannes è stato praticamente ignorato; d'altra parte se è vero che molti critici hanno rimproverato a Del Toro di aver oscurato il personaggio della piccola Ofelia dando maggior risalto, più che alla fiaba vissuta dalla bambina, alla crudezza di una realtà orrenda come quella della guerra con in primis i personaggi del capitano Vidal e della domestica ribelle Mercedes, è anche vero che tale raccapricciante crudezza, gli uomini che hanno subito il dominio e la repressione di un regime, l'hanno realmente vissuta, difficile tenerla ai margini. Io ho apprezzato particolarmente la delicatezza con la quale il regista messicano descrive il magico universo tipico dell'infanzia, straordinaria l'interpretazione della giovane Ivana Baquero, perfetto il montaggio e molto belle le musiche, trovo il contrasto tra il mondo reale, spesso triste e feroce degli adulti e quello incantato e puro ma purtroppo immaginario dei bambini, estremamente affascinante, un 8 più che meritato.