FREAKS regia di Tod Browning

Cuba  24/02/2008 10:49:48 » Rispondi
Ti rispondo Max...questo film l'ho visto la prima volta quando ero molto giovane e non voglio certo dire che mi ha sconvolto o sono rimasto sorpreso nel vedere che i diversi hanno un'anima...non era questo il mio senso di crescita di cui parlavo...era più che altro una crescita dettata da una nuova consapevolezza...ora con qualche anno in più mi ritrovo a lavorare da tanto tempo in psichiatria...è sicuramente una casualità ma quel film visto in età così giovane mi è rimasto dentro...tutto qui.

 Jellybelly  01/03/2008 19:02:27 » Rispondi
Guarda, anche per me è stata una lezione, ma non nel senso che intendi tu.
Vedi, oggi rispetto al '32 tende a prevalere un'altra forma di ipocrisia, quella di accettare il diverso col sorriso sulle labbra, come se si stesse osservando un bel bimbo o un animaletto domestico, un tertium genus, qualcosa che è altro, che non ci riguarda, e tutta la prima parte del film porta lo spettatore esattamente in quella direzione: tu osservi la loro vita quotidiana e pensi "Ecco, vedi, sono come noi, siamo tutti uguali, poverini, anche loro amano, anche loro scherzano, anche loro litigano, anche loro fumano le loro sigarette". Poi però, durante la celeberrima scena del matrimonio, la nenia del gooble gobble scuote anche noi, che in effetti iniziamo a trovarci a disagio con la nostra coscienza per aver fino a quel momento solo osservato e non compreso fino in fondo i protagonisti. Ma è solo un attimo.
Il vero trauma che scoperchia ogni certezza è il finale, in cui i freaks che strisciano nel fango per compiere la loro terribile vendetta disturbano ed inquietano anche noi fino in fondo molto più di comuni, semplici assassini gonfi di desiderio di vendetta: la loro diversità diventa un'arma ulteriore rispetto ai coltelli ed alle pistole, la loro arma più pericolosa e definitiva.
Eccoci messi a nudo con la nostra ipocrisia piccolo borghese, ecco Browning che trionfa.
Ciò che insegna Freaks non è (solo) l'uguaglianza tra "normali" e "diversi", ma l'accettare senza perbenismo ogni minima conseguenza dell'umanità: e se tuttora c'è gente che rilascia commenti come quello qui sopra, vuol dire che Tod ci aveva visto lungo.
Una curiosità: leggetevi qualcosa in giro per la rete di un vecchissimo film horror muto di Browning inedito in Italia, "The unknown" , e capirete ancora di più il genio profondo di quest'uomo.