Gabriela 10 / 10 18/10/2007 11:43:33 » Rispondi Lynch non inganna né spiega; semplicemente mostra. Rimuove ogni delucidazione e giustificazione dalla storia mettendo in risalto l’essenziale. Le sue immagini fanno parte di un unico disegno e molte volte non dipendono dalla sceneggiatura; prendono forma, sono indipendenti ed acquisiscono una propria identità sfuggendo alla schiavitù di un copione. Mulholland Drive è la storia di un amore non corrisposto, del successo, del fallimento, del tradimento, della gelosia e dei sogni incompiuti. Non sappiamo mai così ci si aspetta quando apriamo una porta, scopriamo un mistero o risvegliamo da un sogno; le atmosfere sembrano uscite da altre dimensioni, ma che in realtà fanno parte della vita stessa, della nostra realtà, degli intricati processi della nostra mente. Lynch ci invita a far parte di un racconto a tratti delirante ma mai noioso; cerca di penetrare nel subconscio dello spettatore, nelle ambizioni, nei desideri, nelle paure e nei suoi sogni. Dà forma alla materia scura delle idee e delle immagini che si confondono con lo spirito creando un’appassionante atmosfera onirica; immagini che al tempo stesso esplorano il subconscio della mente umana. L'immaginazione di Lynch non ha limiti.