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GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE regia di Quentin Tarantino

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Sidewinder     8½ / 10  07/06/2007 09:42:01 » Rispondi
Beh l'estro registico di Tarantino e la sua straripante passione per le citazioni e per l'autocitazione qui raggiungono l'apice. Lui adora i meltin pot e centrifugare i generi e le conoscenze cinefile e ce lo dimostra film dopo film.
Tecnicamente il film non si discute, regia (ci sono diversi piani-sequenza à la Pulp Fiction) e fotografia, nonchè montaggio sono ottimi e ad alti livelli, anche la penna sembra tornata quella di una volta, quella che in Pulp Fiction e True Romance ci mandava in pappa il cervello con dialoghi fulminanti e strabordanti, che grondano citazioni e riferimenti quando meno te l'aspetti. Però è anche questo il lato che per i non tarantiniani può irritare, ossia la verbosità del film, che forse mi sento dire ecceda forse un po' troppo in alcuni punti.
Le interpretazioni sono calzanti e le ragazze stanno nella parte molto bene Kurt Russel è un mito stuntman mike è un villain che non si scorda! Da figo e cazzuto a ragazzino impaurito, da predatore a preda.
Ce ne sono di cose da dire, Quentin offre dei riferimenti ai suoi film davvero espliciti (l'immancabile Michael Parks con il figlio numero 1 in un dialogo veramente cazzuto).
Ma vogliamo parlare infine dell'incredibile inseguimento finale con s*****ttata trash per dessert :woot: un inseguimento simile così roboante e realistico l'ho visto solo in Bullit e Mad Max e qua è molto più estremo, fighissimo!

Un appunto: questo film è bene che lo sappiano i non fan di Tarantino non è un horror, lo sarebbe nel progetto iniziale di Grindhouse, ma preso da solo Death Proof è come sempre per ogni film di Tarantino difficile da catalogare: è una commedia, è un thriller, ha scene action, ma non è un horror.