Fede dea 7½ / 10 25/05/2007 23:28:59 » Rispondi Tra i registi commercial/americani Fincher è sicuramente quello che piu' si avvicina alla produzione d'autore. Niente a che vedere con Lynch, Kubrick, Ferrare, Cronemberg, Schrader ma cmq pur sempre un regista che vale la pena essere visto da parte di ogni cinemaniaco che si rispetti. Il film è molto interessante anche come storia e narrazione (attraversa quasi 20anni di storia americana) e si discosta dal solito tema triller/serial killer lasciando allo spettatore la riflessione (cosa sempre piu' rara di questi tempi) e non, badate bene, la solita attesa di sapere chi, cosa, come, quando, perchè. Non è il serial killer il protagonista, bensì i media, gli sbirri, i giornalisti e... la gente comune che a poco a poco s'indignano, s'incuriosiscono e alla fine, inevitabilmente, dimenticano. Da questo punto di vista lo trovo molto attuale e senz'altro molto "verista" nel suo insieme. Personalmente adoro i film di quasi 3 ore (purchè d'autore, s'intende...) e quindi non reputo la sua lunghezza eccessiva. Confesso che è stata anche molto forte la tentazione di una seconda visione. Insomma, alla fine non è il suo capolavoro (probabilmente perchè non è stata sua anche la sceneggiatura), ma cmq dopo l'apice di "Fight Club" il buon David saprà trovare consensi da parte di ogni appassionato di cinema anche stavolta pur non raggiungendo piu' i livelli di qualche anno fa. Da vedere perchè Fincher è un regista di talento ed in quanto tale merita fiducia e considerazione.