entrambi gli illusionisti nel corso del film muoiono; e ricompaiono, come nella terza fase delle loro illusioni, chiamata "prestige", appunto. Ma in realtà sono morti, han dato all'arte dell'illusione la loro vita e gli affetti + cari.
uno (Angier) riesce a moltiplicarsi a piacimento ed ogni volta una delle due copie si suicida: in ognuna delle 100 esibizioni lui accetta di morire per la sua arte, non + x una competizione fine a se stessa, ma x una dipendenza dall'effetto di stupore che vuole provocare nel pubblico. lui esiste in quanto riesce a sorprendere lo spettatore.
l'altro (Borden), al contrario, dall'inizio ha stipulato con il Dio dell'Illusione un patto, è la schizofrenia materializzata: lui è due gemelli che vivono la stessa vita, quindi tornando sull'espressione matematica, lui è mezzo. Con tutti gli sfasamenti che comporta nella vita sentimentale, ma anke nella sua mente (lui-loro non paiono realmente rammentare ke nodo abbiano fatto in occasione dell'incidente alla moglie del rivale).
Cutter (A, B, C), il maestro, alla fine sceglie Borden; come lui sapeva Borden è rimasto nelle regole, lontano dalla scienza; il sacrificio che ha immolato all'altare del prestigio non ha richiesto l'omicidio, compiuto nell'epilogo per vendicarsi dell'impiccagione del gemello, della propria impiccagione.
Questo può essere un taglio, ma anche la metariflessione sulla magia del cinema mi sembra una pista percorribile; dove il prestigio consiste nel provocare emozioni sempre maggiori, attraverso effettispeciali prima, attraverso mimesi della vita poi. i reality show che istigano ai filmati col telefonino da mandare a yuotube (io esisto in quanto vengo guardato, in quanto stupisco; la strage nel campus in Virginia, i testamenti video dei kamikaze, ...). Dove la gratificazione dura quel momento lì, poi prende la vita.
La porta si chiude, e non si riapre. L'uomo affoga e non è un tornare a casa, non perchè loro non sono marinai (lo ripetono all'inizio), ma perchè affogare è un'agonia anke x un marinaio, come rivela Cutter svelando la sua ennesima illusione (di parole) al funerale della moglie di Angier.
clàp clàp. il prestigio.