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INLAND EMPIRE regia di David Lynch

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robert75     4 / 10  24/03/2007 16:11:01 » Rispondi

Mi spiace dare questo voto ad un regista che ammiro, ma il film non mi è piaciuto.

Sono entrato in sala dopo avere letto le recensioni, sapendo che sarebbe stato uno spettacolo unico nel suo genere, un tipo di cinema visionario e forse incoerente, ma stimolante, da sogno ( o incubo).

Invece l'ho trovato soprattutto irritante, la sensazione che tanto talento del regista nel tessere atmosfere cupe e opprimenti, avesse lasciato il posto ad una successione di eventi caotici, afinalistici e per tale motivo non emozionanti.

Certo, la protagonista è espressiva, ma era come assistere ad una lezione di teatro, al gioco delle sedie, dove a seconda di dove sei seduto provi ad esprimere una emozione diversa.

Le immagini, la colonna sonora ed i tempi hanno per me una importanza fondamentale nella buona riuscita di una pellicola. Adoro Kim Ki Duk e ho pianto guardando Mille miglia..lontano: mi piace il cinema dove si racconta l'umanità attraverso le più svariate forme espressive, ma il risultato è buono se al di là delle sfaccettature stilistiche od artistiche, la "storia" entra nel cuore dello spettatore.

Nel film di Lynch la storia non esiste e l'arte di Lynch non mi ha emozionato.

Sorry folks!
amterme63  24/03/2007 19:01:49 » Rispondi
Il tuo giudizio è coerente e merita ogni rispetto, anche se non lo condivido. Ti contesto solo una frase:
"una successione di eventi caotici, afinalistici e per tale motivo non emozionanti."
Ci sarebbe da discutere per giorni sul concetto di "caos" o di "fine". In realtà non è un caos, ma una serie di immagini non legate da strutture di causa/effetto di dominio comune. C'è tutta una branca dell'arte che fa della mancanza di fine la sua bandiera (l'arte per l'arte), quindi di per sé non è un difetto precostituito non avere fine, o meglio non tendere a un fine intelleggibile con i codici normali di comunicazione. L'emozione può essere legata anche al fatto di assistere a qualcosa di nuovo, di camminare in una dimensione e in un mondo assolutamente fuori dall'usuale. Almeno io ho provato anche questa "emozione".
robert75  24/03/2007 20:36:44 » Rispondi

Probabilmente il film non mi è piaciuto per le stesse ragioni per cui non mi piace l'astrattismo od il cubismo.

E non credo sia perchè è certamente più "facile" relazionarsi con un'opera più intellegibile e meno astratta, ma perchè sono più attratto dai meccanismi di causa-effetto coinvolti nelle relazioni umane, quindi un quadro od un film mi trasmettono tante più emozioni quanto più riescono a scandagliare l'animo umano e le sue infinite sfaccettature.

Le azioni e reazioni che quotidianamente scandiscono le nostre vite ci cambiano, ci fanno gioire o soffrire, amare o disperare, e in un'opera d'arte spero di capire un po' più di me stesso, o del mondo in cui vivo, perchè in quel momento vivo l'evento rappresentato dal quadro o film o libro da testimone e non da attore protagonista.

Quando il quadro o il film è troppo astratto, quando viene raffigurata la gioia o la sofferenza senza il nesso di causalità con la persona, allora non mi emoziono.

Forse sono stato troppo arzigogolato, ma non ho trovato parole migliori...

Invia una mail all'autore del commento kowalsky  24/03/2007 20:27:49 » Rispondi
Di sicuro questo film è entrato nella storia del cinema, forse è opportuno abituarsi a vedere il cinema sotto altri aspetti
robert75  24/03/2007 20:37:01 » Rispondi

Probabilmente il film non mi è piaciuto per le stesse ragioni per cui non mi piace l'astrattismo od il cubismo.

E non credo sia perchè è certamente più "facile" relazionarsi con un'opera più intellegibile e meno astratta, ma perchè sono più attratto dai meccanismi di causa-effetto coinvolti nelle relazioni umane, quindi un quadro od un film mi trasmettono tante più emozioni quanto più riescono a scandagliare l'animo umano e le sue infinite sfaccettature.

Le azioni e reazioni che quotidianamente scandiscono le nostre vite ci cambiano, ci fanno gioire o soffrire, amare o disperare, e in un'opera d'arte spero di capire un po' più di me stesso, o del mondo in cui vivo, perchè in quel momento vivo l'evento rappresentato dal quadro o film o libro da testimone e non da attore protagonista.

Quando il quadro o il film è troppo astratto, quando viene raffigurata la gioia o la sofferenza senza il nesso di causalità con la persona, allora non mi emoziono.

Forse sono stato troppo arzigogolato, ma non ho trovato parole migliori...


amterme63  25/03/2007 23:35:11 » Rispondi
Ho capito benissimo cosa vuoi dire. Non volevo contestare i tuoi gusti ma solo dirti che l'arte astratta non è arte senza ragioni e senza fini, è un'arte con altre ragioni e altri fini. Il mondo della psiche umana (e il mondo esterno che "esiste" solo tramite questo filtro) è così vasto e complicato che i normali codici di comunicazione non ce la fanno a descriverlo tutto. Per questo esiste l'arte astratta che rivela a chi riesce a usare propri mezzi creativi (la fantasia, l'inconscio - non è poi così difficile!!) la parte sconosciuta del mondo umano. Non c'è niente di male se non ti piace o non ti dice nulla, però ti assicuro che è molto interessante lasciarsi coinvolgere nel mondo alternativo a quello visibile (usando l'arte ovviamente).