marco86 8½ / 10 14/03/2007 20:53:12 » Rispondi Per quanto mi riguarda,uno dei film più intelligenti e geniali del cinema italiano. L’idea di fondo è sostanzialmente quella che l’olocausto fu una tragedia talmente enorme da non poter essere spiegata.pertanto,per dare forma all’irrazionale,benigni ricorre alla favola,come sottolinea la voce fuori campo all’inizio.e in effetti il film è una favola,che cerca quindi di affrontare tematiche universali (e particolari)con un po’ di leggerezza. La dicotomia tra la prima parte allegra e la seconda triste che qualcuno critica,è in realtà un mezzo efficacissimo per far riflettere maggiormente sulla shoah;come a dire che nella prima parte si ha un mondo incantato,dove regnano il sole,l’amore e il sorriso.nella seconda invece regnano le tenebre,la violenza e il pianto.quindi per contrasto lo spettatore è spinto ad interrogarsi sul perché del Male (quello della seconda parte)quando sarebbe possibile un mondo sorretto dall’Amore (quello della prima parte). L’idea è intelligente,simile per certi versi a quella di Train de vie,ma per metterla in atto bisogna essere davvero bravi.stando infatti a metà tra commedia e tragedia,è facile far pendere l’ago della bilancia verso l’una o l’altra parte.benigni riesce invece a mantenere l’equilibrio,mettendo un po’ di tragedia nella commedia e un po’ di commedia nella tragedia. Molte scene fanno già parte dell’immaginario cinematografico collettivo,una su tutte quella del bambino che si chiede il perché del cartello affisso in un negozio.e la scena forse più toccante di tutte è quella in cui padre e figlio per qualche secondo parlano al megafono rivolgendosi alla Principessa. Comunque,da un punto di vista cinematografico,la parte più riuscita è forse la prima:dolce,divertente,fiabesca.