Luci 8 / 10 11/02/2007 15:51:49 » Rispondi Quando ho visto il trailer de "le origini del male" ho avuto un brivido, il 9 febbraio mi sembrava una meta lontana: tanto irraggiungibile quanto sospirata! Il tempo mi è bastato per riflettere sul fatto che un film a ritroso nella mente del più contorto e imperturbabile mostro del cinema, non è un'impresa facile. "Il silenzio degli innocenti" è un capolavoro, "Hannibal" mantiene viva la suspance, "Red dragon" si adegua egregiamente ai suoi predecessori e molti sono i fattori che rendono speciali questi film; uno tra tutti Anthony Hopkins. D'un tratto ho assunto un atteggiamento di sospetto nei confronti de "le origini del male": un po' per questa nuova moda dei prequel che non apprezzo particolarmente e un po' perchè Hannibal Lecter non è Hannibal Lecter senza Anthony Hopkins. Nonostante i miei dubbi, alle 22.15 del 9 febbraio uscivo dalla sala orgogliosa e soddisfatta della valangata di soldi spesi per quella serata al cinema. La storia, ben studiata e perfettamente riconducibile alla personalità del maturo Hannibal Lecter, è il frutto dell'immortale genialità di Thomas Harris. Musiche, costumi, tempi, effetti sonori, suspance, paura e orrore vengono perfettamente coordinati dall'estro (benchè inesperto) di Peter Webber. Una sceneggiatura che si incastra alla perfezione tra l'angoscia morbosa e la passione repressa. Ma la straordinaria ed inaspettata sorpresa è stata senz'altro l'interpretazione del protagonista: Gaspard Ulliel, un "giovane Lecter" assolutamente credibile nella parte, capace di incutere un terrore raggelante e nello stesso tempo di attrarre a sè lo spettatore con il fascino del male, tipica sensazione suscitata finora da Sir Hopkins. Giusta la scelta di vietare il film ai minori di 14 anni sia per l'agghiacciante sequenza dei fatti sia per la cruenza di alcune scene (meritatissimo marchio di fabbrica dei racconti di Harris). Un prequel degno di lode, tanto da far desiderare l'uscita di un ennesimo episodio (magari un sequel?...).