Terry Malloy 10 / 10 11/11/2006 15:12:32 » Rispondi strabiliante, magnifico, ineccepibile. Haggis tratta il 2005 con un'oculatezza e un'attenzione straordinaria accostando alla freddezza voluta dalla ricerca della realtà (tipica di Kubrick e Manzoni) ad appassionate, struggenti e magistrali scene che rizzano nello spettatore una sensibilità e un pathos sconvolgenti. ci dà in due ore un quadro a 360gradi della società e dei suoi problemi tra cui il principale è il razzismo: è sublime nelle descrizioni e nell'inserimento dei particolari contenutistici delle situazioni. un intreccio che regge per tutto il film con un'abilità degna di Tarantino e con coraggio fà una revisione completa di ciò che sta accadendo facendo una specie di riassunto aperto per noi. in primis condanna il perbenismo e la doppia personalità con il personaggio di Philippe (il poliziotto assassino) e inoltre fà da modello al nuovo tipo di uomo del nuovo millennio: menefreghista, razzista, assassino e ipocrita. inoltre ribadisce il problema della solitudine delle persone che sfocia in violenza e in sofferenza con il personaggio di Sandra Bullock (bravissima) e infine lancia un accorato appello di amore e fratellanza a forte stampo teologico nelle figure della donna coinvolta nell'incidente e del poliziotto Dillon: i due, amareggiati e disperati per la vita difficile e terribile, sfogano la loro sofferenza ognuno sull'altro, ma in verità rappresentano la via di speranza che può salvare questo marcio mondo e questa cagliata realtà: viene ripresa la parabola di Gesù del Buon Samaritano, infatti l'uomo morente sulla strada vede che quelli che lo dovrebbero aiutare non lo fanno mentre il nemico lo fa con grande dolcezza e alla domanda del dottore della legge: "chi è il mio prossimo?" Gesù e Haggis rispondono: "tutti anche i nemici, questa è la Speranza".