Zazzauser 8½ / 10 25/10/2006 19:20:25 » Rispondi Tornatore ritorna sulle scene dopo anni di assenza e lo fa con la storia commovente ed attualissima di una donna ucraina alle prese con il suo riscatto personale, in cerca di un presente migliore, di un futuro senza più errori e di un passato che tenta di dimenticare. Comincio senza mezzi termini: finalmente un bel film italiano (e con il magnifico Nuovomondo di Crialese siamo già a 2 quest'anno!), un miraggio nel panorama cinematografico italiano che sta andando allo sfascio. La natura di giallo in questo film è conservata sempre e sotto il profilo film giallo è praticamente perfetto. Il passato ed il presente di Irena si snodano su due piani narrativi diversi ma paralleli e tutto si viene a scoprire lentamente, i colpi di scena non smettono fino all'ultimo (spesso avvengono stravolgimenti totali di quello che si credeva in precedenza) e la trama non conosce momenti di stasi narrativa ma i fatti si susseguono quasi senza soluzione di continuità. Tornatore non fa un film sulla prostituzione come credevo io, ma un film sulla storia di una prostituta, sicuramente più che verosimile (e forse anche reale) ma con diversi tratti un po' romanzati. Ad ogni modo il tema affrontato è più che attuale, pungente, scottante e reso con realisticità e crudezza, denso di scene forti e specialmente nei flashback costituito passaggi frenetici ed affannosi e dalle tinte sfocate che trafiggono il cuore di Irena come coltellate, subdole e sfuggenti. Nessuna volontà di far piangere, nessuna retorica, nessuna piagnucolosa compassione nella storia di Irena, pochissimi pianti, simbolo di non-passività: Tornatore, menomale, ci evita il piangersi addosso, quella drammaticità volta all'autocommiserazione che sarebbe stato molto facile attuare in questo genere di film. Un passato doloroso ma fatto anche di rimorsi e di rimpianti ed un tocco di nostalgia - un presente fatto di verità inconfessate e di apparenze che vengono smascherate dalla dura realtà, fatto di ritorni alla sofferenza di un tempo e alla volontà di reagire e di combattere una volta per tutte il passato che ci vuole riprendere con sé ("Io forse ho chiuso i conti con il passato, ma il passato non ha chiuso i conti con me" frase peraltro scopiazzata volontariamente o meno da Magnolia...) Il tutto farcito con la saggia ingenuità (ossimoro voluto...) di una bambina che ancora non ha trovato la forza di difendersi dalla realtà che, maligna, la schiaccia quando abbassa la guardia, alla quale Irena con la sua esperienza insegna a vivere, affinché non ripeta i suoi stessi errori. La protagonista è bravissima e ci offre una figura di donna profonda e singolare, tutti gli altri attori se la cavano egregiamente (Favino forse è quello che meno mi ha entusiasmato), favoloso Placido e straordinaria Clara Dossena, per la prima volta sullo schermo ad interpretare la piccola Tea. Peccato per Margherita Buy che ha un ruolo veramente marginale. Per il resto non posso dire altro per non rovinare tutto il gusto del film che ha tutte le caratteristiche di un giallo con una suspence che non si vedeva da tempo. Bellissimo il tema principale, non a caso è di Morricone: riporta un po' alla mente a livello ritmico il main theme de "Il padrino"... però ovviamente quello è opera del maestro Rota (RIP)