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IL CAIMANO regia di Nanni Moretti

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amterme63     8 / 10  05/08/2006 17:23:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film che mi ha fatto riflettere e devo dire che mi è piaciuto. Mi ha dato una forte sensazione di pessimismo. Il tema del film è la crisi che affligge la vita quotidiana delle singole persone, lo sfaldarsi degli istituti tradizionali e dei rapporti interpersonali. Dulcis in fundo anche la sfera sociale collettiva, istituzionale è travagliata da crisi e conflitti. Crisi che si manifesta anche nel distacco e nel mancato rapporto fra queste due sfere che procedono parallele quasi incomunicabili, con la sfera della sovrastruttura che alla fine riesce a schiacciare qualunque tentativo che proviene dalle istituzioni di garanzia di difendere i valori di uguaglianza legale (retaggio di un passato in cui anche la persona comune chiedeva e pensava di avere voce nella conduzione politica).
Bruno Bonomo rappresenta proprio l’epigono della generazione degli anni 60/70 che ha voluto farsi guida intellettuale, ma che poi ha dismesso ogni mira rigeneratrice, ha perso qualunque fine etico nel lavoro artistico per ridursi a filmetti sensazionalistici, rincorrendo mode importate (l’accenno al cinema di Tarantino mi è sembrato più una parodia che un omaggio). Ha rinnegato la sua cultura (ha persino votato Berlusconi), entrando in un campo in cui non è preparato e non ha potuto far altro che fallire. Anche l’ultimo rifugio creativo (la vita privata) si risolve in un doloroso fallimento. Berlusconi è inserito nel film come una specie di Bruno parallelo, un alter ego di successo. Lui sì che sa come avere successo, come si deve agire e la condotta da tenere. Ha capito che non serve migliorare la società, che anzi la si deve assecondare nei suoi vizi e difetti per renderla schiava. Il risultato è strabiliante: il potere! Quella cosa a cui gli intellettuali di sinistra hanno vanamente mirato, è caduta come una pera matura nelle sue mani. Ora si tratta di conservarlo e lui sa bene come fare … Eppure non è riuscito a sfondare dappertutto. Nonostante la politica culturale di Italia 1 la maggioranza dei giovani sotto i 23 anni gli ha votato contro, determinando la sua sconfitta. Questi giovani sono rappresentati nel film dalla giovane regista in erba. Sono giovani che hanno le idee chiare, che hanno coraggio ma che soffrono di inesperienza e di paura. Eppure sono gli unici capaci di sfidare a viso aperto il “Caimano”.

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