logical 6½ / 10 25/01/2006 02:44:54 » Rispondi Ci sono tre motivi per vedere questo film: il bosco liquido, la palude e i campi d'erba alta; i colori e i tatuaggi dei selvaggi; pocahontas, le sue mise e le sue corsette nei prati. Dimenticare gli uomini che come sempre sono alle prese con l'oro, con lo svolgimento forzato della trama della Storia o con qualche altra inutile guerra tra fango e cannoni; dimenticare il tempo, che si fa sentire dopo che si è capito che mrs Rossella O'Hara era in un altro film che dura altrettanto e dimenticare il sesso, che non c'è e non ci sarà per nessuna inclinazione, interesse o condizione. Ma il montaggio è grande e la fotografia riempie il silenzio che lentamente scende e permane nella testa che si libera nei particolari o nelle luci, vede levrieri bianchi immacolati in villaggi di fango e fame, tartarughine per l'estremo saluto o papere del paradiso. Il film respira una lenta malinconia, proprio come se si stesse aspettando il realizzarsi di una storia che già si sa irrimediabile, compiuta come un sogno già fatto mille volte. "Siamo i pionieri di un nuovo mondo, questa è la terra dove ricominciare, l'eden da riconquistare..." nessuno sguardo rapito, nessuna mano sul cuore, Colin Farrell continua a spaccare legna col tatuaggio macho in favore di camera. Lo rivedremo a cavallo, fuori contesto nella Londra distante un oceano, fuori gioco e irrimediabilmente fuori tempo massimo. Nel finale, ancora, un grande bosco liquido come digestivo.