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EDWARD MANI DI FORBICE regia di Tim Burton

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Invia una mail all'autore del commento NNIICCKK     9 / 10  16/01/2006 11:51:06 » Rispondi
Ho recentemente rivisto questo splendido film del regista Tim Burton, una favola cupa confezionata nel suo solito stile gotico (Il Mistero di Sleepy Hollow, Beetlejuice, Nightmare Before Christmas, vi ricordano niente?).
Ma si tratta anche di una spietatissima e struggente storia di denuncia sociale, a mio avviso.


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Il film è una denuncia perché mette l’accento su come la società non tolleri chi è diverso, non solo fisicamente, ma anche di animo.
L’accettazione che i membri della comunità riservano all’inizio ad Edward è subordinata a meri interessi personali: chi lo usa come porta spiedini per il barbecue, chi come giardiniere prima, tosacani poi, parrucchiere ancora oltre.
Fino a coinvolgerlo in un tentativo di furto in un appartamento.
Edward passa in mezzo a questa misera umanità con la goffa leggerezza di un animo candido, un angelo nero che al posto delle ali ha lunghe lame. Sopporta tutto, umiliazioni, sfruttamenti, tentativi di seduzione, con una sorta di stupore candido, impassibile, rassegnato, mite eppure vividamente intelligente. In questo la recitazione di Depp è qualcosa di mirabile.
L’altro animo candido è Kim, la quale imparerà da questo strano essere una lezione che non dimenticherà mai per il resto dei suoi giorni e che racconta alla sua nipotina (eh sì, la vecchietta dell’inizio è proprio lei).
Un gioiellino sono le brevi apparizioni del padre – costruttore di Edward: Vincent Price. Una recitazione meravigliosamente espressiva, senza quasi parole lo spettatore può intuire ogni singolo pensiero ed emozione del vecchio visionario….
Beh, inutile aggiungere che lo consiglio caldamente, a grandi e piccini, perché oltre alla bellezza della storia il suo valore educativo è netto e senza esitazioni.