Giordano Biagio 9 / 10 31/12/2005 19:24:55 » Rispondi Film capolavoro. Ambientato nel presente con uno stile vicino agli anni '40. Sceneggiatura che tiene sempre in tensione preannunciando, con invisibili significanti, anche nella quiete tempeste di inquietudini. Personaggi dai profili psicologici essenziali ed empatici grazie a ruoli professionali in cui lo spettatore si riconosce. Modulazioni espressive dei volti ben tagliate nei momenti decisivi della trama. Scene di erotismo ben dosate che intervengono nei momenti più opportuni del film quando appare necessario comunicare un contrasto emotivo forte e legato: prigioniero dei vincoli matrimoniali. Vincoli da cui la coppia non può fuggire nonostante la grave minaccia in arrivo. Buona la credibilità delle scene. Ricche le metafore che fan riflettere. I traumi del passato o l'inadeguatezza della propria immagine vissuta nell'adolescenza ritornano e tormentano proprio quando si è incontrata la felicità. La felicità è una porta aperta allo sconosciuto che è in noi, un punto debole in cui si incunea il fantasma di quello che eravamo prima. Occorre intervenire, impegnare ogni energia per tenere a bada i ricordi che si fanno sempre più ossessivi. La felicità ha un costo molto alto ma la forza protettiva che crea a sua difesa è tremenda: nessun fantasma del passato sembra poter aver la meglio.