Giordano Biagio 10 / 10 19/11/2005 19:14:23 » Rispondi Film di grande tecnica visiva e contenuti. Scorre come una Ferrari in un gran premio di formula 1. Ingredienti tematici pochi ma ben sviluppati e ordinati: la violenza del branco, il capo branco invidiato e odiato, le donne solleticate con la violenza erotica ma emarginate sul piano comunicativo, lo stato che protegge e risana l'assassino a patto che lui accetti più o meno consapevolmente il gioco mediatico con gli elettori e la rinuncia al libero arbitrio . I paradossi dello stato, che finisce per arruolare nella polizia ex delinquenti perché psicologicamente più idonei delle persone per bene a svolgere il loro ruolo repressivo, fanno pensare all'irrazionalità della politica di tipo democratico rispetto a ciò che abitudinariamente essa propaganda in termini di etica già maturata nel sociale. Film attualissimo per quanto riguarda i problemi antropologici sulla violenza e l'istinto del branco, quest'ultimo mostra anche con grande chiarezza le sue logiche fratricide. Attuale il film anche per tutto ciò che chiama in causa il gioco del potere politico: in particolare nelle sue relazioni con gli strumenti mediatici usati a fini elettorali. Occorre però interrogarsi anche su quanto può aver influito nel nostro piacere filmico per questa pellicola lo scorrere di una violenza davanti ai nostri occhi troppo spesso legata all'erotismo e al gioco del branco. Un film così ben congegnato e studiato può aver avuto nei confronti del nostro inconscio un potere seduttivo in virtù del fatto che anche noi forse tendiamo ad essere un po' complici, almeno in un primo momento, con il male inteso come desiderio irrefrenabile di una vendetta sociale o come forma di una trasgressione a tutto ciò che ci obbliga ad obbedienze di comportamento che non riteniamo giuste.
lupocattivooooo 22/11/2005 08:44:05 » Rispondi Non posso ancora una volta non farti i complimenti per la lucidita' e la profondita' dei tuoi commenti. Condivido nella quasi totalita' le sensazioni che hai provato. Effettivamente Alex e' una figura che trasuda carisma ed e' facile rimanere sedotti dalla sua personalita'...alla fine quasi ci si schiera con lui....forse per il fatto che la voce in terza persona si rivolge costantemente a noi interrogandoci o chiedendoci consigli sul da farsi...come se fosse il racconto di un amico. Sono sicuramente uno di quelli che e' rimasto attratto dalla sua persona....ma non per il lato violento.....piuttosto per la sua purezza: lui e' un cattivo vero...cioe' un cattivo che fa del male agli altri senza volerlo solo perche' e' la sua natura...cosi' come un predatore non puo' avere pieta' delle proprie vittime. E' vero ... il film e' attualissimo. Anche gli usi ed i costumi sono abbastanza folli da poter essere collocati in un tempo che non e' misurabile con il calendario bensi' con il tempo biolgico....poco al di sopra dell'adolescenza, cioe' il periodo peggiore dove normalmente si decidono le strade per il futuro. Attualissimo pero' e' un termine riduttivo in quanto tende ad esprimere situazioni che sono "di oggi"....io estenderei il termine attualissimo ad "estemporaneo" perche' la natura dell'uomo e' preticamente rimasta invariata da un tempo immemorabile....e questa e' una delle caratteristiche che lo rendono un opera immensa.
Caio 20/12/2005 15:56:19 » Rispondi Che bella critica, complimenti..è incredibile che un regista sia riuscito a dipingere la complessità di tali meccanismi con una tale carica visionaria, e senza dire praticamente una parola al riguardo