Mormegil Darkbl 7 / 10 19/09/2005 18:18:55 » Rispondi Di livello tecnico molto alto. Il film però ha come messaggio subliminale l'elogio del sogno americano. La storia è quella dell'uomo ricco e potente che si dimostra buono e misericordioso. Questa stereotipazione rimane la pecca maggiore del film che lo fa assomigliare un po' al Gladiatore (per un film sull'olocausto non è una bella cosa). Scene strappa lacrime come quella finale chiudono il quadretto in stile American Dream; il contesto non è adatto alle americanate, ci spiace. Da vedere comuqnue perchè rimane un film di alto livello tecnico.
thohà 06/10/2005 13:11:17 » Rispondi Mi permetto di ricordarti che il film è tratto da una storia vera. Infatti Oskar Schindler era un industriale tedesco che era riuscito, letteralmente, a comprare 1200 ebrei che altrimenti sarebbero morti ad Auschwitz. Non so che razza di film tu abbia visto, ma niente ha a che vedere con gli americani.
Mormegil Darkbl 11/10/2005 20:12:29 » Rispondi Il punto non è di cosa tratta il film, ma di COME lo tratta. Nel film si sente come Spielberg sia ebreo almeno quanto è americano, e il tema del "sogno" americano non è meno presente del tema dell'incubo nazista. Il limite maggiore del film risulta quello di narrare si una storia vera, ma con una prospettiva troppo "strappalacrime" da un lato, troppo "americanamente stereotipata" dall'altro. Il pianista è un film di altro spessore dal mio punto di vista.
Dick 29/07/2006 18:18:08 » Rispondi Si, patinato dall' inzio alla fine nel mostrare come venivano trattate le persone in quel periodo. E nel states il film ha incassato pure pochino. Gli statunitensi ci si sono ritrovati in questo film. Bah! Ormai per certi registi c' è proprio un' etichetta. Se non si chiamava Spielberg si diceva altro.
frine 10/10/2005 01:16:05 » Rispondi Il fatto che il film sia ispirato ad una storia vera non toglie alcune perplessità. Non sono mai stata entusiasta di "Schindler's list". Talmente perfetto, talmente ben confezionato da risultare freddo, distante. Liam Neeson recita male e Ralph Fiennes sarebbe anche peggio, ma proprio la sua inespressività riesce fortunosamente a rendere con efficacia la maschera vuota e allucinata del sadico nazista. Splendido invece Ben Kingsley, vero personaggio-chiave del film. In sostanza, un lavoro notevolissimo, che però mi ha lasciato un senso di insoddisfazione. Quando poi ho visto "Il pianista" di Polanski ho capito che cosa cercavo veramente da un film su questo argomento. "Il pianista" è commovente ma non strappalacrime, studiato in ogni dettaglio ma non perfezionista, grandiosamente comunicativo ma non didascalico. Insomma, un capolavoro. E comunque, Spielberg è un ebreo tedesco, ma è anche molto americano. Il che non è un difetto, beninteso. Eppure...fra " 'Pinocchio' A.I." e "Minority Report" ho preferito di gran lunga il primo. A quanto pare, a cimentarsi con i racconti di Philip Dick è riuscito in pieno solo il Ridley Scott di "Blade Runner" (lasciando perdere il pessimo Dick di Paul Varhoeven). Guarda caso, ci sono punti di "A.I." in cui Spielberg allude esplicitamente all'Olocausto...e lo fa in modo estremamente originale e toccante.