caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO regia di Milos Forman

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Matteo Bordiga     10 / 10  14/09/2005 14:38:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Io... io ti porto con me... andiamo."
Andiamo, R.P. McMurphy, andiamo verso la vita, verso la speranza. Lontano da questo posto, dove si consuma la peggiore, la più disumana delle follie, quella di chi i folli dovrebbe guarirli.
Milos Forman sforna uno dei più straordinari capolavori della storia del cinema, una pellicola unica per intensità emotiva, performance degli attori e colonna sonora. Una favola di struggente bellezza, figlia a mio avviso anche dell'onda emozionale scatenata da "Arancia Meccanica", uscito nelle sale appena 3 anni prima (1972) della data di rilascio di "Qualcuno volò sul nido del cuculo".
Vero, il romanzo di Ken Kesey era stato scritto prima del 1972, ma forse non è un caso che Forman lo abbia portato sullo schermo, e con trascinante carica di pathos e di partecipazione, tre anni dopo la rivoluzione kubrickiana del gusto e della coscienza.
Con "Arancia Meccanica", Stanley aveva inveito contro i diabolici meccanismi politico-sociali che, indifferenti di fronte al rischio di privare gli esseri umani del libero arbitrio, non esitano a trasformare, per un pugno di voti in campagna elettorale, un uomo in un automa. E la domanda di Kubrick era proprio questa: è più disgustosa la violenza lucida, premeditata dello Stato che per neutralizzare Alex De Large ne annulla la personalità, o la ferocia "ludica", spontanea, istintiva del "delinquente" Alex?
In "Qualcuno volò sul nido del cuculo", guarda a caso, il quesito è simile, e trattato con la stessa potenza espressiva che Kubrick usò per "Arancia Meccanica". Solo che stavolta il problema non riguarda la violenza innata negli esseri umani, bensì un'altra "malattia" di cui tanti, tanti uomini soffrono: la follia.
Cosa è più disgustoso e/o pericoloso? Che persone "deviate" (o perlomeno bizzarre) si aggirino in libertà fra di noi esseri sani e "normali"... o che queste persone vengano rinchiuse in manicomi (che si avvicinano molto di più a carceri di massima sicurezza) e sottoposte a brutali terapie che ottengono l'unico effetto di appiattirne lo spirito e la vitalità (con lo spettro della lobotomia sempre incombente e minaccioso)?
La parabola di R.P. McMurphy, indossato da un Jack Nicholson in forma-Shining, ci colpisce, ci commuove e ci ammonisce. R.P. McMurphy ha il solo, gravissimo torto di esprimere sé stesso...e di aiutare tutti gli altri "malati" a fare altrettanto...
Andiamo, R.P. McMurphy... la vita, ed il riso e l'amore hanno abbandonato quel mastodontico, eppure claustrofobico manicomio americano...
Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  03/03/2006 23:49:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stimolante...condivido
InSaNITy  02/08/2007 00:52:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che bel commento :)