kowalsky 7 / 10 27/05/2005 01:27:18 » Rispondi "La paura del distacco conduce al lato oscuro" (cfr. Yoda)
Inizialmente è come se avessi scoperto (in passato) De Chirico e mi trovassi davanti, un po' attonito, le tele di Pollock. Un videogame spaziale che pero' ci tiene guardacaso a conservare l'integrità cinematografica dello script e dei personaggi. I temi, per quanto risaputi, celebrano sia Nietzsche che Yung, e vivono della lealtà, l'amicizia virile, l'inganno, l'amore, il potere, l'ambizione, la forza, la debolezza, la devozione, il tradimento, la violenza, la pace, e la paura della morte (altrui) Forse pero' sarebbe stato auspicabile che fosse svelata con maggior efficacia la metamorfosi recidiva e sanguinaria di Anakin, plagiato sia dal proprio delirio di onnipotenza che dalla paura - piuttosto misogina - di non poter avere un erede. E il lato oscuro è il Male con l'apoteosi - degna di un Kurosawa - del duello con Kanobi, in quella sfida che resterà negli annali del cinema di fantascienza di tutti i tempi, due uomini tra i torrenti lavici, come il binomio fraterno di "Scanners" di Cronenberg. Ma al di là di ogni singolo episodio occorre riconoscere all'ultimo film della saga (ma non erano nove in origine? Non si sa mai) una capacità indubbia di discernere tradizione e modernismo, arrivando spesso all'allegoria (a volte involontariamente comica) della stessa storia. Lucas ama ancora una volta abbozzare personaggi apparentemente scialbi per poi indicarne tassativamente la sua Imponenza nel bene e nel male E' il caso del cancelliere, che per molti aspetti puo' ricordare Bush ("Il concetto del bene è un punto di vista") ma certamente è un'omaggio indiretto al Laurence Olivier di Spartacus di Kubrick I riferimenti al presente non mancano di certo: dai Sith che rivendicano (come Bin Laden) l'esperienza guerriera nele scuole degli Jedi (occidente) al dubbio che davanti a un mondo tanto diviso e in conflitto non vi sia un fondo di menzogna ("E se noi avessimo torto?" - "Non c'è differenza tra i Sith e i Jedi, tutti vogliono il potere"). Memorabile, per quanto perduto per strada, il conflitto tra amicizia e tradimento di Anakin rischia più volte di diventare forzato, fin troppo acrimonioso. Notevole invece l'integrità eroica di Obi - Wan Kanobi (un convincente McGregor) che passa indenne anche attraverso le variazioni medioevali e le citazioni fantasy del nuovo episodio (con tanto di beffardo cameo di Christopher Lee tanto per citare la fonte)per non parlare di un'indiretto cinismo con recenti fatti di attualità (il volto deturpato del cancelliere come quello di un recente premier russo vittima di un'ignobile avvelenamento epidermico). Potremmo forse indicarlo come il film più "politico" della serie, ma sarebbe limitativo. Nel beffardo contrasto di potere, assistiamo quasi inermi davanti all'annientamento di personaggi più o meno noti, esattamente come la realtà che ci circonda. Diverso poi il concetto di Cinema: se la saga è (giustamente) celebrata ovunque, non è tanto per l'innovazione della trama, ma per la sua vanità o esuberanza stilistica. Lucas ha effettuato un confronto neanche troppo velato tra le sue direzioni e i clichè cinematografici di ogni tipo e il bisogno di raccontare in mille modi diversi il tema dell'uomo e della sua galassica dimensione. Per questo "star wars" è compresso sì, quasi monolitico nel suo germanesimo, ma - all'opposto - più vasto dell'universo, per questo fa sì che lo spettatore incontri e liberi la repressa e inconscia libertà ultraterrena - e non solo. Ma come ama ripetutamente spiegare Yoda il saggio, "qualcosa puo' essere male interpretato". E chi vive per salvare le generazioni future puo' diventare la prima/ultima vittima di se stesso. Nel paradosso di un mondo senza più confini, la sopravvivenza della prole (gustosa citazione di John Ford, cfr. "In nome di Dio" con John Wayne) vanifica già il loro orfanismo presente passato e futuro
dio padre 27/05/2005 20:04:24 » Rispondi Mi hai sedotto...Un commento degno di nota... Meravigliosa la tua ultima citazione e soprattutto ben introdotta...è proprio vero...il mondo è un palcoscenico straordinario che ascolta "l'uomo"e tutte le sue componenti dotate di volontà,ma tende a trascendere sia dalla formazione della volontà che dai risultati stessi,così mutando come un alieno rispetto a noi che spesso ne subiamo l'incoerenza(apparente a mio avviso).
Quel finale, splendidamente commosso ed evocativo, dei bambini... qualcuno ha visto il film di Ford "In nome di Dio"? Spiega molte cose ma qualcosa mi sfugge... penso al ritorno dello jedi la rivelazione della paternità di... oddio non ricordo più bene dovrei rivedermi tutti i film (l'unico che non ho visto è il quinto che poi sarebbe il secondo della seconda serie)
Ballpoint 27/05/2005 22:18:12 » Rispondi assolutamente d' accordo con Kow sul commento al film, oltr a sviluppare di più la "nuova strada" di Anakin avrei anche evidenziato che Anakin diventa schiavo dei Sith anche perchè ormai a loro deve la vita, o meglio l'esistenza in vita dopo essere stato sconfitto da Obi. Questo aspetto se fosse stato più sviluppato avrebbe, secondo il mio umile parere, motivato tanta dedizione ai Sith che poi ritroviamo in episodio IV e V.
JoJo 29/05/2005 14:37:41 » Rispondi Infatti la rivelazione è proprio nell'Impero colpisce ancora, ovvero il quinto.
kowalsky 02/06/2005 21:31:05 » Rispondi Cioe' il secondo... non è che Lucas con questi numeri vuole farci giocare tutti al lotto?
Edo 02/06/2005 21:42:22 » Rispondi Il secondo anagrafico, il quinto spaziosaghico logico del continum: il migliore in assoluto, a mio avviso, il piú dark
kowalsky 27/05/2005 01:38:14 » Rispondi Ehm il mio voto è 8, non 7, alzo la media soprattutto per la parte finale
paul 27/05/2005 13:32:10 » Rispondi sempre grandi commenti quelli del ns Kow.
Pasionaria 27/05/2005 19:58:21 » Rispondi Bravo davvero! E poi sarei io la secchiona, eh!
Constantine 27/05/2005 10:04:06 » Rispondi Stavo infatti per chiederti perchè sette.. ma così hai spiegato tutto e mi trovo d'accordo con te. Io ho dato dieci... ma sono certo che capirai perchè... Ciao Kow