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8 MILE regia di Curtis Hanson

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  26/04/2005 01:15:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Proprio niente niente male... da quel tipo di spettatori che fanno dell'identificazione della star la vera ragione di vita mi aspettavo un atteggiamento diverso Invece non si puo' ostracizzare 8 mile che è di gran lunga il miglior pop movie degli ultimi anni insieme a Velvet Goldmine Se il pubblico di Eninem vive per mtv e le Adidas - malgrado tutto un prototipo del muovo millennio - Slip Shady è non solo l'unico fenomeno musicale credibile in questi anni ma anche uno scaltro manager di se stesso. Mi è simpatico almeno da quando la Carrà ci faceva venire il latte alle ginocchia cercando di "redimerlo" nella cattolicissima Rai 1. C'è un forzato bisogno di apparire simpatico in questo film, di farsi eleggere dai detrattori, e una certa dose di paraculismo non gli difetta di certo. Ma è un film sincero: sarà vero l'eninem intimidito dalla folla nella memorabile sequenza iniziale? O che mostra tanto affetto per l'amata sorellina? Possiamo non crederci, liberi di farlo, e a volte verrebbe di dargli un pugno nel naso quando sento dichiarazioni tipo "io sono costretto a prendere un ***** di bus per recarmi al lavoro" quando sappiamo benissimo che con i soldi che s'è fatto come minimo viaggia in limousine L'intreccio dell'autobiografia referenziata non fa una piega, pero' Un po' Adrian Lyne ma qui il cinema descrive cio' che si sente. Se Eninem è l'anti-Travolta con l'ottusa ribellione narcisista di Tony Manero il film trova qui un compimento un'affinità illusa ma univoca, la stessa sensazione di precarietà e dei dubbi sul domani che uniscono e insieme dividono due personaggi tanto distanti Anche grazie allo slang hiphop - irresistibile i match a colpi di hip hop per quanto complessi per un pubblico occidentale obbligatorio da vedere in lingua originale Ma le affinità con Saturday night fever non si fermano qui: Hanson si ricorda di John Badhan e chiama effettivamente Bobby B. - proprio come l'amico suicida di Manero - uno dei personaggi più disperati del film (che si spara nei testicoli ma resta illeso) Più che un'antidoto alla disperazione dello star system sembra l'emblema dell'amico debole a suo modo attratto dal più forte 8 Mile ammicca a un feticismo edonista poco europeo ma Henson tenta di superare i confini geografici: da una parte la retorica su cui E. ci illumina sulla fatica per un bianco di entrare in un mondo di rapper neri, o sulla sua condizione sociale, dall'altrta si puo' anche essere recidivi davanti al rap come messaggio sociale e guerra verbale oltre che fisica sostenuta per es, dal gangsta-rap doggy dogg ice-t et similia Forse in risposta all'omofobia strisciante dei suoi testi (provocatori o meno che siano) Se l'hip hop è il punk della musica nera altrettanto certo che Eninem puo' privilegiarsi di una jaguar o di una borsa di studio gratis in una scuola privata E' un problema di soldi e più si fanno i conti in tasca al personaggio, più si smarrisce quell'integrità spontanea che il film vorrebbe suggerire Eppure Eninem è consapevole di aver esercitato un'influenza impegnativa sulle generazioni: nonostante certe ingenuità (la ragazza che gli ripete continuamente "sento che ce la farai", " sento che diventerai qualcuno" - anche l'american dreamer vuole la sua parte nel sobborghi di Detroit) sa come mettersi a nudo. Il senso della parola, la comunicazione verbale e musicale poi: l'incontro tra due fazioni sembra quasi quello in cui esordì nei pesi massimi Cassius Clay Ammirevole anche la direzione degli attori, cui non puo' lasciare indifferenti una Kim Basinger sfatta e Bukowskiana che non dimentichero' facilmente O la cultura "minore" degli esterni, fra i ruderi di detroit, i cessi ricoperti di scritte, i murales à la keith haring in definitiva tutto il mondo (piccolo mondo) che si trova "casualmente" qui per celebrarsi E la vitalità del film diventa addirrittura travolgente per l'effetto antiretorico del finale, (****) e probabilmente pochi avrebbero avuto il coraggio di farlo, indipendentemente da cio' che molti pensano di questo fottuto "negro ariano"
Dan Rose  26/04/2005 01:23:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti dico la verità ,il film non l'ho visto e non avrei dato due lire per vederlo...tuttavia la tua descrizione dettagliata mi ha incuriosito.

Tornerò...
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  26/04/2005 01:18:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi



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