alex94 7½ / 10 06/12/2025 07:21:30 » Rispondi Ritengo Ishii uno degli autori sperimentali giapponesi più interessanti,che con questo "Dead End Run" da ennesima prova di tutto il suo talento visionario. Si tratta di un opera della durata di circa un ora,composta da tre mediometraggi che hanno come tematica comune la fuga dei tre protagonisti. Il primo episodio è quello che mi è piaciuto di più,riuscendo a sorprendermi con la sua improvvisa virata verso il musical,con la regia che abbandona tutta la tensione iniziale,per divenire più elegante,fino ad un epilogo poetico-nichilista decisamente azzeccato. Il secondo si trasforma velocemente in un lungo stallo alla messicana con annesso doppelganger,folle e con influenze western. Nel terzo si abbandona del tutto l'ambientazione notturna e ci si sposta su un tetto,alla luce del sole,con uno sbandatissimo ( e bravissimo) Asano che ridà la voglia di vivere ad una ragazza alienata. Ovviamente Ishii non si fa mancare neanche l'occasione per toccare alcune tematiche sociali come la solitudine ed il suicidio. Nel complesso piuttosto riuscito,curato nonostante il basso budget e caratterizzato dallo stile punk e riconoscibilissimo di questo autore,cinema underground d'alto livello.