matt_995 7½ / 10 05/11/2025 23:03:52 » Rispondi Oh dai, dopo gli ultimi improbabili film, Virzì si è ripreso (o è in via di guarigione, ancora con qualche acciacco). Certo, è ancora un pasticciaccio brutto, con tre film in uno che si amalgamano malamente insieme; certo, ci sono sempre le trovate facilone tipiche della penna di Bruni, con ad esempio i gggiovani che rappresentano la speranza (senza essere di fatto personaggi veri e propri, vedi il gruppetto di attivisti); certo c'è sempre questo idealismo radical chic da salottino di sinistra che ti fa raccontare gli attivisti come fatine dei boschi, mentre magari nella vita reale non ti avvicineresti a gente del genere nemmeno con indosso una tuta da palombaro... Certo, ci sono tante imperfezioni, ma quanto meno ora abbiamo un film caldo, vero (o quasi) con un Mastandrea mai così bravo e una Bruni Tedeschi che se ne va in giro brunitedescando (ma è sempre uno spasso vederla brunitedescare), un finale commuovente e una buona caratterizzazione e introspezione del protagonista. Ti prego Virzì, metti da parte i tuoi drammi personali (a cui mi pare evidente ti sia ispirato, oltre alla visione di Anatomia di una caduta) e torna a fare bel cinema nazional-popolare, sì, ma vero.
La Bruni Tedeschi che porge il cappotto al ragazzo di Ultima generazione, pensando fosse un cameriere, mi fa spaccare. Vedasi "Fare una Brunitedescata"