AleWiseGuy 9 / 10 24/10/2025 09:06:52 » Rispondi Il disturbo mentale come porta di accesso ad esperienze extra-ordinarie è diventato ormai il tratto più riconoscibile di Lanthimos, che qui si supera di nuovo esponendo una narrazione satura dell'altro tema a lui più caro: la manipolazione. Ancora una volta le dinamiche vittima-carnefice si confondono, si mescolano, si scambiano. Il debole, l'ultimo, il disadattato, soggiogato dal sistema politico-economico, diventa dominatore, per poi tornare vittima. Ma il suo ruolo rimane quello di motore svelante dei segreti più inconfessabili dell'umanità.
Il matto è la carta più enigmatica dei tarocchi, quella non identificabile e senza numerazione. In alcune raffigurazioni il matto viene aggredito alle spalle da un felino che gli scopre le natiche: ecco la sua missione di svelare le verità nascoste, pur facendolo alla sua maniera grottesca e graffiante.
Le multinazionali chimico-farmacologiche guidate da dirigenti alieni e l'iper-informazione web che ne genera i complottismi: chi crea cosa? Uno è conseguenza dell'altro o sono entrambi le facce della stessa visione del mondo, ammantanta di parzialità e relativismo? Altro tema micidiale del film è come la coscienza individuale abbia la straordinaria capacità creativa di far apparire eventi e pseudo-realtà, servendosi semplicemente del focus di una mente brillante mossa da inamovibili convinzioni.
Ma tutto questo non fa che da sfondo a ciò che forse vuole veramente essere Bugonia: un velato apologo umanista e neo-ambientalista, dove la sindrome delle api che si estinguono raffigura l'umanità che si avvia verso una lenta auto-distruzione. Where have all the flowers gone? Se dopo l'apocalisse ci sarà una rigenerazione spontanea di quello che nel film viene definito "l'esperimento umano non riuscito", allora il mito della bou-gonìa, cioè la rigenerazione spontanea delle api dal bue sacro, potrà forse dare luogo ad una nuova alba.