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EDDINGTON regia di Ari Aster

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matt_995     7½ / 10  21/10/2025 21:59:03 » Rispondi
Tre manifesti ad Ebbing sta al primo mandato di Trump, come questo Eddington sta al secondo Trump (sebbene sia ambientato alla fine del primo mandato).
Se McDonagh raccontava (pur indirettamente) di un' America bifolca che iniziava a incattivirsi e instupidirsi, qui abbiamo tutto ormai più eccessivo, stupido e sconclusionato (e anche il film in sé è decisamente più cheap del capolavoro di McDonagh).
I primi tre quarti di film sono da 8/9 pieni, il classico film dove da uno stupido sassolino si genera una valanga irrefrenabile. Uno sceriffo non proprio sveglio (Phoenix è un maestro a rappresentare gli idioti senza andare sopra le righe) e frustrato da una condizione famigliare non proprio idilliaca (splendida Emma Stone, poco memorabile la suocera complottista) mette in piedi una faida contro il sindaco progressista (e immigrato) perché non vuole indossare la mascherina durante il lockdown. Wow. Questo dovrebbe essere il cinema: neorealista non nei toni, ma negli argomenti. Quanti film hanno raccontato di petto il COVID o comunque il delirio allucinante che abbiamo vissuto negli ultimi anni? Pochissimi.
A ciò si aggiungono le proteste dei Black lives matter, i santoni, i complottisti e infine i suprematisti bianchi (raccontati male, occasione mancata): un delirio, come un delirio è tutto ciò che è successo in America in quegli anni, ma forse eccessivo per un solo film. Fatto sta che dopo quei primi tre quarti praticamente perfetti, il film perde completamente il suo focus, diventa un pasticcio e non si capisce dove si voglia andare a parare. Per carità, neanche nell'attualità sappiamo dove stiamo andando a parare (o forse sì e non vogliamo rendercene conto) ma il film perde comunque la sua efficacia.
Finale, ad ogni modo, molto beffardo e incredibilmente riuscito.